giu32013
Diarrea da antibiotici: casi dimezzati con i probiotici
Gli antibiotici disturbano i batteri che vivono nell'intestino e consentono ad altri batteri patogeni, come il Clostridium difficile, di prendere il sopravvento: la conseguenza è che alcuni pazienti sperimentano diarrea o colite. Oggi una revisione sistematica della Cochrane Collaboration ,che ha preso in esame 23 studi scientifici, dimostra senza ombra di dubbio che l’impiego concomitante di probiotici può prevenire la sindrome diarroica. I probiotici sono batteri dello stesso tipo di quelli che abitano nell'intestino, e non sono patogeni, anzi costituiscono la flora buona intestinale, i più comuni sono i lactobacilli e i bifido batteri. Questa scoperta è importante perchè la diarrea associata allo sviluppo di C. difficile è costosa da trattare. Nel complesso gli studi considerati hanno coinvolto oltre 4.200 tra adulti e bambini e i probiotici in combinazione con gli antibiotici hanno ridotto il numero di persone con diarrea del 64%. «Nel breve termine, assumere probiotici in combinazione con antibiotici sembra essere un modo sicuro ed efficace per prevenire la diarrea associata all'infezione da Clostridium difficile» ha affermato Bradley Johnston dell’Hospital for sick children research institute di Toronto, in Canada. «L'introduzione di questi regimi terapeutici (probiotici in aggiunta agli antibiotici) potrebbe avere un impatto immediato sui pazienti, soprattutto in contesti di epidemie. Tuttavia, abbiamo ancora bisogno di stabilire quali ceppi e quali dosi forniscano i migliori risultati, e se i probiotici possano essere utilizzati in sicurezza anche nei pazienti immunocompromessi». L’uso dei probiotici in combinazione con antibiotici contribuisce a prevenire la diarrea associata a C. difficile ma non riduce il numero di persone infettate da C. difficile. «Pensiamo che i probiotici agiscano prevenendo i sintomi di infezione da C. difficile, piuttosto che l'infezione stessa» ha aggiunto Johnston. «Sarà interessante studiare in futuro questa possibile attività; ciò dovrebbe aiutare a capire di più come funzionano i probiotici».