feb212018
Diseguaglianze cure, D'Ambrosio: in indagine conoscitiva ci sono le proposte
Ci troviamo di fronte ad un sistema disomogeneo in logoramento, di profonda sofferenza e di crisi strutturale dovuta, tra le altre cose, alle grandi disuguaglianze nelle cure, cosa che determina il drammatico fenomeno della mobilità passiva extra regionale. È quanto è emerso dal Rapporto Osservasalute dell'Osservatorio nazionale sulla Salute delle Regioni dell'Università Cattolica del Sacro Cuore ed è un aspetto rilevato dalla indagine conoscitiva sullo stato e sulle prospettive del Servizio sanitario nazionale, svolta dalla Commissione Sanità del Senato. A metterlo in evidenza è il sen.
Luigi D'Ambrosio Lettieri (NcI) relatore del documento conclusivo dell'indagine, insieme alla senatrice
Nerina Dirindin. «Diseguaglianze inaccettabili - afferma D'Ambrosio Lettieri - il Rapporto Osservasalute conferma esiti dell'indagine conoscitiva della Commissione Sanità del Senato sullo stato e le prospettive del ssn.
Un sistema in forte sofferenza, occorre il coraggio di cambiare». E nel documento conclusivo, aggiunge il senatore «abbiamo provato ad indicare alcune proposte». Queste le principali proposte avanzate dalla Commissione alla luce dei risultati dell'indagine: «Un piano straordinario di investimenti soprattutto al Sud per far fronte alla inadeguatezza di molte strutture sanitarie, un sistema di governance che renda più uniforme la qualità della sanità in Italia, con particolare riferimento ai livelli essenziali di assistenza e una indifferibile riforma della sanità integrativa, attraverso il riordino dei settori fondi e polizze. Per recuperare forza, stabilità e prospettive positive alle politiche di tutela della salute pubblica occorre che la sfida sia combattuta con responsabilità e un approccio interdisciplinare, interculturale e interistituzionale, considerata la complessità del quadro emergente. Il divario, infatti, si declina e trova vigore nel basso livello di istruzione, nella difficoltà di accesso alle cure, nella povertà, nella scarsa prevenzione. La sanità continua ad essere considerata un settore sul quale effettuare risparmi con i tagli lineari, mentre dovrebbe essere considerata una formidabile leva per lo sviluppo, non solo per promuovere il benessere e l'uguaglianza fra le persone, ma anche per favorire l'occupazione, la ricerca e l'innovazione. Per farlo, occorrono capacità di amministrazione appropriata delle risorse e di controllo della qualità della spesa attraverso una nuova governance. Perché la sostenibilità del sistema sanitario è prima di tutto un problema culturale e politico».