Sanità

mag72021

Dl sostegni ok da Senato. Dai vaccini al calo di fatturato: le misure che riguardano farmacie e farmacisti

Dl sostegni ok da Senato. Dai vaccini al calo di fatturato: le misure che riguardano farmacie e farmacisti

Il Senato ha approvato il Dl Sostegni che ora va alla Camera. Previsto investimento per dispensazione di farmaci e vaccini contro il Covid-19, sostegno ai titolari d'impresa con perdite di fatturato

Un investimento da 200 milioni complessivi in un anno e quattro mesi per la dispensazione di farmaci e vaccini contro il Covid-19; la sottolineatura che il farmacista può vaccinare da solo senza medico; e norme importanti per i titolari d'impresa che hanno subìto perdite nell'emergenza. "A caldo", sono i punti chiave del Decreto-legge sostegni approvato in Senato ieri. Varato dal governo lo scorso mese di marzo, il testo va ora alla Camera dove l'ok deve arrivare entro il 21 maggio. Nel frattempo, sta per essere varato in Consiglio dei Ministri, forse già lunedì 10, un nuovo decreto-legge con nuovi sostegni ai professionisti. Andiamo per ordine sui punti chiave: ristori e sanità.


Calo fatturato, fisco e centri storici: esenzioni o erogazione contributi

Contributo ad aziende e professionisti - Prosegue l'erogazione del contributo alle aziende ed ai professionisti che nel 2020 abbiano subìto un calo di fatturato causa pandemia: senza più guardare, a differenza dello scorso anno, allo specifico codice Ateco indicante l'appartenenza a categorie più o meno svantaggiate dalle chiusure, l'Inps sta erogando un quantum in proporzione a perdite avvenute nel 2020 rispetto al 2019 a patto che non siano inferiori al 30%. Lo stanziamento previsto dallo scorso decreto di bilancio, 11 miliardi, si è presto esaurito per via di circa 3 milioni di richieste; il nuovo scostamento approvato nei giorni scorsi libera altri 22 miliardi per le nuove domande, da presentare anche tramite commercialista entro il 28 maggio. Il "quantum" erogato - sforamenti del tetto di spesa permettendo - sarà il 60% della differenza tra i fatturati di 2020 e 2019 per i soggetti che avessero ottenuto nel 2019 ricavi entro 100 mila euro, il 50% per ricavi '19 da 100 a 400 mila euro, il 40% per ricavi tra 400 mila euro ed un milione, il 30 tra 1 e 5 milioni, il 20 oltre i 5 milioni e fino ai 10 milioni che è il tetto massimo consentito. Sono esclusi i contribuenti che hanno cessato l'attività al 23 marzo 2021 data di entrata in vigore del decreto nonché chi ha aperto la partita Iva in data successiva. A scelta del contribuente, il contributo si può utilizzare in compensazione dell'imposta sui redditi. Il precedente importo del decreto-legge Ristori 2020 è ovviamente abrogato. Con il decreto-legge sostegni bis, il Governo starebbe pensando a un secondo metodo per calcolare il contributo, alternativo, confrontando anziché i fatturati degli anni solari 2020 e 2019 i due periodi tra 1° aprile 2020 e 31 marzo 2021 e il corrispondente periodo 2019-20.

Fisco e previdenza
- Si conferma l'esenzione per professionisti ed imprese dal versare il saldo dell'Irap 2019 e la prima rata di acconto 2020. Slitta invece al decreto-legge Sostegni Bis l'esenzione dalla prima rata Imu dei destinatari del contributo a fondo perduto, l'esenzione totale sarebbe solo per gli immobili in cui i titolari gestiscono la loro attività. Sotto il profilo pensionistico, si conferma all'articolo 3 l'incremento, da 1 a 2,5 miliardi, nella dotazione per il 2021 del Fondo per sostenere l'esonero dal versamento dei contributi previdenziali dei lavoratori autonomi ed anche dei professionisti danneggiati dall'emergenza Covid. Il fondo era inizialmente pari a 1 miliardo, ma l'ok a farlo più che raddoppiare va autorizzato dalla Commissione europea.

Bonus centri storici
- Finanziato anche nel 2021 il bonus fino a 150 mila euro per chi gestisce attività commerciali nei centri storici ma solo in comuni entro 10.000 abitanti ove sorgano santuari religiosi con presenze turistiche dall'estero pari ad almeno 3 volte superiore ai residenti e non più anche per le 29 città d'arte "scelte" l'estate scorsa dal decreto-legge 104/2020.


Finanziamento e regole per vaccini in farmacia

In farmacia - Il decreto-legge approvato prevede lo stanziamento in via sperimentale di 50 milioni nel 2021 e 150 nel 2022 per incoraggiare la dispensazione di vaccini anti-Covid 19 e farmaci contro il virus quali anticorpi monoclonali e remdesivir. Se ne parla all'articolo 20, dove innanzi tutto si conferma che per le vaccinazioni in farmacia non serve più la supervisione di medici (si cita però il Decreto Ministeriale 10 dicembre 2010 che consente medicazioni e intramuscolo agli infermieri nelle farmacie anche con supporto di operatori socio-sanitari). I farmacisti, per diventare vaccinatori, devono prima svolgere il corso di formazione a distanza dell'Istituto superiore di sanità e possono partecipare alla campagna solo se hanno stipulato accordi con i sindacati rappresentativi, sentito l'ordine professionale; tali accordi devono disciplinare anche i requisiti minimi strutturali dei locali per somministrare i vaccini e le misure per garantire la sicurezza degli assistiti.

Le regole di fondo partono dall'accordo quadro governo-regioni-Federfarma-Assofarm del 29 marzo 2021 scorso che lascia la possibilità di accordi integrativi regionali. I farmacisti dovranno poi inviare ai sistemi informatici di regione e Tessera sanitaria i dati sulle vaccinazioni effettuate, senza ritardo e con modalità telematiche sicure. Per la remunerazione delle nuove prestazioni la copertura originaria fa riferimento ai 25,3 milioni stanziati per 2021 e 2022 ma adesso i commi 4 e 5 approvati in Senato sull'articolo 20 prevedono, in via sperimentale per lo stesso periodo una remunerazione aggiuntiva per i medicinali erogati con oneri a carico SSN, inclusi i vaccini anti Covid-19: remunerazione che il ministero della Salute concerterà con quello dell'Economia entro luglio, nel rispetto di un tetto di 50 milioni per il periodo settembre-dicembre 2021 e 150 milioni per il 2022. Sempre all'articolo 20, un ulteriore emendamento approvato dal Senato estende la possibilità di vaccinare a biologi, ostetriche, infermieri pediatrici, volontarie della Croce Rossa e ad appartenenti alle 22 professioni sanitarie e stanzia 345 milioni per ampliare di conseguenza il novero dei vaccinatori. A latere, nella relazione tecnica, si conferma l'importanza di un nuovo modello di farmacia - la stessa che ha assicurato ai pazienti sospetti Covid i tamponi antigenici rapidi e i test del sangue IgG e IgM ed i tamponi antigenici rapidi - da remunerare non in base agli sconti sul prezzo ma valorizzandone la funzione.

Mauro Miserendino
discuti sul forum

ANNUNCI SPONSORIZZATI


Download Center

Principi e Pratica Clinica
Nicoloso B. R. - Le responsabilità del farmacista nel sistema farmacia
vai al download >>

SUL BANCO


chiudi