ott242016
Documento Aha sulle interazioni tra statine e farmaci cardiovascolari
Un nuovo documento dell'American Heart Association fornisce una guida su come gestire le interazioni farmacologiche tra statine e altri farmaci frequentemente prescritti ai pazienti con malattie cardiovascolari. «I medici, ma anche i pazienti che assumono statine, devono sapere che questi farmaci possono interagire con altri medicinali assunti, come per esempio gli antipertensivi e gli antiaritmici» spiega
Barbara Wiggins, farmacologa clinica alla Medical University of South Carolina di Charleston e coordinatrice del gruppo di esperti che ha firmato l'articolo appena pubblicato su Circulation, sottolineando che molte di queste associazioni sono sicure, ma ogni paziente è diverso dall'altro e tollera i farmaci in modo differente.
«Si stima che circa il 2,8% to dei ricoveri ospedalieri sia dovuto a interazioni farmacologiche, ma il numero potrebbe essere maggiore in quanto gli eventuali sintomi correlati sono spesso interpretati come reazioni avverse» osserva la ricercatrice. Gli autori del documento Aha hanno esaminato in modo minuzioso le associazioni tra statine e farmaci cardiovascolari per potenziali interazioni, suggerendo tra l'altro alcune modifiche da implementare nel foglietto informativo di certe statine in merito alle interazioni farmacologiche. I farmaci cardiovascolari esaminati includevano gli antiaritmici, i medicinali usati nell'insufficienza cardiaca congestizia, gli anticoagulanti e gli antipiastrinici, gli immunosoppressori, gli ipolipemizzanti diversi dalle statine e i calcio-antagonisti. Gli esperti Aha hanno identificato sia le dosi in cui questi farmaci possono essere usati con sicurezza in associazione alle statine, sia le interazioni potenzialmente dannose. Conclude Wiggins: «Lo scopo del documento è informare i medici circa i limiti di dosaggio e gli effetti avversi dovuti alle interazioni farmacologiche tra statine e altri farmaci di frequente prescritti nei pazienti con malattie cardiovascolari, in modo da adottare gli opportuni accorgimenti per minimizzare il rischio di effetti avversi».
Circulation 2016. doi: 10.1161/CIR.0000000000000456http://circ.ahajournals.org/content/early/2016/10/17/CIR.0000000000000456