NUTRIZIONE

feb12013

Dolcificanti naturali? La Stevia rebaudiana Bertoni

Dopo un iter durato qualche anno, i glicosidi steviolici, estratti dalle foglie della pianta Stevia rebaudiana Bertoni sono stati valutati sicuri e ammessi in Europa, in diversi alimenti o come edulcoranti da tavola liquidi o in polvere.

La Stevia è una pianta originaria dell’America centrale e meridionale, oggi diffusamente coltivata in zone diverse, come Stati Uniti, India e Cina. Esistono molte specie di questa pianta che contengono nelle loro foglie composti potenzialmente dolcificanti, ma la Stevia rebaudiana Bertoni è quella con la maggior quantità: dalle sue foglie essiccate e ridotte in polvere vengono estratti i glicosidi steviolici, usati come dolcificanti non calorici 250 volte più dolci del comune zucchero da tavola (saccarosio). Nonostante l’uso tradizionale fatto per secoli dalle popolazioni che vivevano nei luoghi originari (Paraguay e Brasile), l’impiego dei glicosidi steviolici è stato autorizzato nel 2008 dalla Fda (Food and drug administration) e più di recente in Europa, a conclusione di una serie di verifiche sulla sua sicurezza. L’Efsa ha definito una dose giornaliera raccomandabile (Adi) pari a 4mg/kg di peso corporeo, approvando di fatto un composto con non meno del 95% di Stevioside e/o Rebaudioside A. I glicosidi steviolici sono idrolizzati nell’intestino dalla flora batterica presente, dove lo steviolo rilasciato viene largamente  assorbito e poi escreto tramite la bile e l’urina. L’uso come dolcificante è stato anche assolto dal sospetto che potesse avere un effetto ipotensivo: i risultati di uno studio su esseri umani ha stabilito che alla dose giornaliera raccomandata non ha effetti negativi sulla pressione sanguigna in soggetti sani. L’uso in alimentazione come additivo e dolcificante specialmente in un regime dietetico finalizzato alla perdita di peso, non presenta particolari controindicazioni. Per legge possono essere usati in diverse preparazioni alimentari (creme, bevande, cereali, caramelle, gomme da masticare e integratori). Secondo una review degli studi disponibili i glicosidi steviolici non inducono la risposta glicemica, né hanno effetti collaterali neurologici o a carico dei reni; possono quindi essere utili a chi soffre di diabete e consumati anche da soggetti fenilchetonurici (Pku). 

Goyal SK et al. Stevia (Stevia rebaudiana) a bio-sweetener: a review. International Journal of Food Sciences and Nutrition 2010 61(1): 1–10 
Nutrition Foundation of Italy. Low and No-Calorie Intense Sweeteners. 2012
Position of the Academy of Nutrition and Dietetics Use of Nutritive and Nonnutritive Sweeteners. J Acad Nutr Diet. 2012 112:739-758

Francesca De Vecchi - specialista in scienze dell’alimentazione


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