giu42015
Dopo elezioni conto alla rovescia per intesa su tagli. Da Cottarelli ennesimo attacco a sanità
Urne chiuse. Regioni e Governo sono ora chiamate a chiudere, quanto prima e in via definitiva, l'intesa sui tagli previsti dalla Stabilità, che era stata rimandata, a fine aprile, a dopo le elezioni. Con il problema che c'è sempre meno tempo a disposizione per applicare le misure - anche perché sarà con ogni probabilità necessario un dispositivo normativo - e con nuovi esecutivi che vorranno soppesare la Manovra. E intanto, dal Festival dell'Economia di Trento, l'ex commissario alla spending review, Carlo Cottarelli (foto), torna a parlare di revisione della spesa e a ribadire che tra i primi capitoli da colpire ci sono, dopo le pensioni, su cui il premier Matteo Renzi ha più volte detto di non voler intervenire, sanità e personale. Dopo le operazioni di voto, da Sergio Chiamparino, presidente della Conferenza delle Regioni, sono arrivate le congratulazioni ai presidenti delle Regioni eletti: «Spero di poter incontrare presto i Presidenti delle Regioni che i cittadini hanno scelto con il voto del 31 maggio. Ci attende un lavoro importante nella Conferenza delle Regioni e in generale nel rapporto con il Governo e con il Parlamento. Un impegno che ha bisogno del concorso di tutti i Presidenti delle Regioni». Certamente le tematiche sul tappeto sono molte, ma chi è del settore non può non pensare alla sanità e ai tagli che Regioni e Governo devono ancora declinare in una intesa condivisa. Con una tempistica che fa dubitare di avere a disposizione, per la loro attuazione, metà anno. E con una sanità che continua a essere nel mirino, in particolare, ma la cosa non è nuova, dell'ex commissario alla spending review Cottarelli - ex, ma pur sempre un'autorità - che dal festival dell'economia di Trento sembra quasi rimproverare il Governo di non aver ancora agito la dove c'era più bisogno: pensioni in primis, ma poi sanità e personale. E in particolare secondo Cottarelli la sanità sarebbe l'area dove è stato tagliato di meno: occorre sfatare le leggende metropolitane, riportano alcune agenzie, per esempio, «si dice che ci hanno rimesso di più pensioni e sanità, che invece sono le aree meno tagliate». Con buona pace di chi i tagli di questi ultimi anni, cittadini in primis, ma non solo, li ha vissuti sulla sua pelle.
Francesca Giani