set212016
Dpc vs. diretta, in Liguria è scontro Regione-Pd
Non accennano a placarsi in Liguria le polemiche, dopo la decisione della giunta regionale, confermata in un consiglio straordinario svoltosi martedì, di cancellare la distribuzione diretta dei farmaci salvavita e antitumorali attraverso le farmacie ospedaliere nella Asl1 imperiese. Una decisione fortemente contestata dalle opposizioni per il presunto danno erariale e perché, secondo il Pd «con la delibera si smantella, di fatto, il controllo pubblico sulla spesa farmaceutica». La delibera, che di fatto estende la competenza sui farmaci salvavita anche alle farmacie private, è stata oggetto di una seduta monotematica del Consiglio regionale al termine della quale è arrivata la conferma definitiva.
«Nessun danno erariale» ha difeso la sua delibera il vicepresidente della Regione Sonia Viale «è solo il 10% dei farmaci che viene distribuito dalle farmacie private, il resto prosegue a distribuzione diretta, anche perché ci sono farmaci che possono essere consegnati soltanto così. La Liguria» ha aggiunto parlando all'aula l'assessore Viale «è tra le Regioni più virtuose sulla spesa farmaceutica: l'anomalia, finora, era proprio nella Asl1. Perché li vigeva solo la distribuzione diretta dei farmaci, a differenza delle altre Asl. Adesso abbiamo introdotto la possibilità anche nella Asl1 che i cittadini possano rivolgersi alle farmacie private. E questo per i cittadini non avrà alcun costo». Ma le opposizioni non ci stanno, come conferma l'intervista rilasciata a
Farmacista33 dal capogruppo Pd
Raffaella Paita. La distribuzione diretta, dicono, va estesa a tutta la Regione, non ridimensionata. Marco Malagutti