giu102013
E-Cig, produttori favorevoli a divieto in luoghi pubblici
Anche i produttori di sigarette elettroniche sono favorevoli al divieto di usarle sui mezzi di trasporto pubblico e in determinati locali, edifici scolastici in primis. A dirlo in una nota è Umberto Roccatti, amministratore delegato di Puff, aziena produttrice dei e-cig e vice presidente dell'Anafe (Associazione nazionale fumo elettronico). Roccatti ricorda, comunque, «che il vapore emesso dalle sigarette elettroniche non produce fumo passivo, nè contamina in alcun modo l'ambiente circostante, come evidenziato da numerosi studi, in particolare quello della Clarkson university in Potsdam, New York». E aggiunge: «Non possiamo equipararle alle sigarette tradizionali, ma siamo i primi ad auspicare che venga presto introdotta una regolamentazione normativa specifica, attraverso la creazione di un tavolo di discussione ad hoc sul tema del fumo elettronico». Su questo aspetto il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha ribadito di tenere «conto del parere del Consiglio superiore di sanità che chiede lo stop delle e-cig nelle scuole, ma prima di fare una ordinanza, visto che stiamo facendo la direttiva Tabacchi che tratta anche la sigaretta elettronica, stiamo vedendo insieme agli altri ministri competenti se riusciamo a fare una normativa complessiva e armonizzata». Nel frattempo continuano i sequestri da parte dei Nas di materiale irregolare che hanno raggiunto quota 800mila: 11mila kit, 90mila ricariche senza nicotina e 692mila flaconi con nicotina. Le violazioni vanno dalla totale assenza di etichettatura, a mancanze nella etichettatura stessa (dalla marcatura Ce agli avvisi di prudenza e frasi di rischio), alla violazione dell'ordinanza di aprile del ministero della Salute che ha elevato a 18 anni il divieto di vendita anche per le e-cig.