Sanità

gen312013

Elezioni, dal Pdl a Monti le idee per la sanità

La difesa del Servizio sanitario nazioanle è il punto su cui tutti gli schiermanti in corsa alle prossime elezioni si trovano concordi. Oltre al Pd, infatti, che ha presentato martedì scorso in conferenza stampa il suo programma in sanità

La difesa del Servizio sanitario nazioanle è il punto su cui tutti gli schiermanti in corsa alle prossime elezioni si trovano concordi. Oltre al Pd, infatti, che ha presentato martedì scorso in conferenza stampa il suo programma in sanità, anche gli altri partiti a cominciare dal Pdl, mettono la tutela del Ssn al centro della loro azione. Con sfumature diverse però. Il Popolo della libertà (Pdl) riporta nel suo programma un principio generale riferibile anche al settore sanitario: «I costi per i beni e i servizi, ivi compreso il costo per il personale, in tutte le regioni e gli enti pubblici, devono essere quelli relativi al valore più basso (costi standard)». Il principio dei costi standard, afferma Daniele Capezzone, portavoce Pdl, «è la vera rivoluzione oltre che la vera spending review. È paradossale che vi siano zone del paese dove una siringa costa molte volte più che in altre zone. Attenzione, perché la sanità, che è competenza regionale, porta con sé in genere i due terzi dei bilanci regionali». Scelta civica, la lista del premier Mario Monti, che a giorni dovrebbe presentare i dettagli del “programma Sanità”, afferma nella agenda Monti che «abbiamo due alternative. O cercare di conservare il welfare state com'è, rassegnandoci a tagli e riduzioni di servizi per far fronte a una spesa sempre crescente. O provare a rendere il sistema più razionale e aperto all'innovazione». Nel settore dell'assistenza sanitaria, sostiene, «bisogna garantire il diritto alla tutela della salute in un nuovo contesto, organizzando il sistema sanitario secondo i principi di appropriatezza delle cure, costo e efficacia, riduzione degli sprechi, gestione manageriale basata su una valutazione trasparente dei risultati». Il Movimento 5 stelle afferma nel suo programma di voler «garantire l'accesso alle prestazioni essenziali del Ssn universale e gratuito; ticket proporzionali al reddito per le prestazioni non essenziali». Inoltre invita a «promuovere l'uso di farmaci generici e meno costosi» e a «separare le carriere dei medici pubblici e privati e non consentire a un medico che lavora nel pubblico di operare nel privato. Incentivare la permanenza dei medici nel pubblico». Infine Rivoluzione civile il movimento di Antonio Ingroia. Nel suo programma si legge: «Vogliamo rafforzare il sistema sanitario pubblico e universale e un piano per la non-autosufficienza».


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