Sanità

mag182011

Enpaf in fermento per colpa di una nomina

Marco Malagutti

La nomina di Andrea Camporese come amministratore di Terna, società a controllo pubblico, che gestisce il 95% della rete di trasmissione elettrica italiana, è del tutto inopportuna. Ne è convinto Emilio Croce, presidente di Enpaf, che intervistato da Farmacista 33 manifesta tutta la sua preoccupazione per le ricadute pericolose sugli enti di previdenza, di una nomina in palese conflitto d’interesse. «I fatti» come riepiloga Croce «sono abbastanza semplici. Il ministero dell’Economia ha designato Andrea Camporese nel Cda di Terna, ma lo stesso Camporese è anche numero uno dell’Adepp, l’associazione che riunisce gli enti pensionistici, tra cui anche l’Enpaf». La nomina ha visto l’immediata opposizione di due casse di previdenza, quella dei notai e quella dei farmacisti appunto. «C’è un’incompatibilità sostanziale dettata dal fatto che la nomina arriva dal ministero dell’Economia, che è uno dei ministeri vigilanti degli equilibri economico-finanziari delle stesse Casse di previdenza». Il vigilante che nomina il vigilato, che si ritrova in palese conflitto d’interessi. Molte le questioni in sospeso con il ministero che questa nomina rende ancora più critiche «per cominciare la richiesta di escludere gli enti professionali dall’elenco Istat dei soggetti pubblici» spiega il presidente dell’Enpaf secondo il quale la privatizzazione delle Casse, attiva dal 2000, ha portato grandi risultati sul piano degli investimenti, «ma anche questioni inerenti il codice appalti, la detassazione e un progetto di housing sociale, voluto da Tremonti, nel quale c’è un forte coinvolgimento delle casse previdenziali». Il timore evocato da Croce è che l’Adepp possa diluire la propria indipendenza quando alle casse viene chiesto un investimento patrimoniale cospicuo. «Sul discorso dell’elenco Istat, per esempio, c’è un ricorso al Tar che verrà discusso il 6 luglio» puntualizza Croce. La richiesta dell’Enpaf è chiara «Camporese deve scegliere o l’una o l’altra carica» e i farmacisti non sono i soli visto che, oltre ai notai, anche altre casse si stanno preoccupando. Per ora Camporese non replica ma a giudicare dalla fermezza di Croce, la partita è solo all’inizio.


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