dic32012
Enpaf su sentenza Consiglio di Stato: grave ma ininfluente
Grave perché lede la nostra autonomia, ma, al contempo, ininfluente perché i parametri previsti dalla spending review sono già stati rispettati. Così commenta Emilio Croce, presidente nazionale dell'Enpaf, la sentenza del Consiglio di Stato che riconduce le casse previdenziali private nell'elenco Istat della amministrazioni pubbliche e le obbliga così, a recepire tutte le misure che il Governo ha varato nei loro confronti. «Abbiamo già versato il 5% previsto dalla spending review per l'anno in corso» chiarisce Croce «e dunque non siamo preoccupati dalle conseguenze della sentenza». D'altro canto, specifica il presidente dell'Enpaf «se è vero che non intendiamo sottrarci da quanto stabilito dalla Corte, è altresì chiaro che ci sentiamo lesi nella nostra autonomia e che, soprattutto, da adesso dovremo tagliare anche se nel tempo abbiamo accumulato risparmi».
In sintesi, il Consiglio di Stato ha ribaltato due sentenze del Tar Lazio favorevoli agli Enti di previdenza privati. Secondo l'Adepp, l'associazione che riunisce gli enti previdenziali privatizzati, sostenere, tuttavia, come fa il Consiglio di Stato, «che le Casse conservano una funzione strettamente correlata all'interesse pubblico» confliggerebbe con l'attività di autogoverno chiaramente evidenziata nelle leggi di privatizzazione 509 e 103. «Gli Enti deliberano su contributi e prestazioni, sugli investimenti, su una miriade di altri aspetti» sottolinea Andrea Camporese, presidente dell'Associazione «e proprio in virtù della loro ampia facoltà di determinazione vengono vigilati da innumerevoli soggetti, ministeri del Lavoro e dell'Economia in testa. Se il carattere pubblicistico della nostra attività è indiscutibile, l'associarci alle Pubbliche amministrazione crea una evidente contraddizione giuridica».