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Farmaci e dintorni

22 Giugno 2017

Epatite C, anche in Italia disponibile trattamento pangenotipico


È da poco disponibile anche in Italia un'arma terapeutica che può rendere raggiungibile l'obiettivo dell'eliminazione del virus dell'epatite C (Hcv). Si tratta della combinazione sofosbuvir + velpatasvir, trattamento pangenotipico - ossia efficace contro tutti i ceppi dell'Hcv - che agisce in un tempo più breve e con meno effetti collaterali rispetto agli altri trattamenti.«I farmaci antivirali ad azione diretta, di cui sofosbuvir è stato il capostipite, sono la terapia rivoluzionaria nella cura dell'epatite C perché permettono di svincolarsi dall'utilizzo dell'interferone, risolutivo solo nel 50% dei casi. Grazie a tali terapie, si possono guarire un maggior numero di pazienti, con effetti collaterali minori ed efficacia più elevata» spiega Stefano Fagiuoli, direttore Unità complessa di Gastroenterologia, Epatologia e Trapiantologia, Asst Papa Giovanni XXIII, Bergamo. «In particolare, la nuova combinazione di sofosbuvir con velpatasvir rappresenta un'importante innovazione terapeutica perché agisce su tutti i genotipi del virus. È efficace infatti nel 99% dei casi nei genotipi 1, 2 e 4, e nel 95% dei pazienti con genotipo 3».Sofosbuvir + velpatasvir ha dimostrato di essere efficace in 12 settimane, dimezzando i tempi di terapia rispetto agli antivirali ad azione diretta (Daa) di prima generazione utilizzati fino a ora in pazienti con patologia avanzata. Il nuovo regime pangenotipico consente di iniziare a trattare i pazienti in tempi brevi. Fino ad oggi, infatti, i pazienti dovevano venire sottoposti a diversi test, sia prima di iniziare il trattamento che durante, con sistemi di monitoraggio; con l'introduzione dello schema pangenotipico questa routine viene semplificata. Inoltre, l'introduzione di uno schema che agisce su tutti i genotipi permetterà di abbattere anche il problema delle resistenze.«Il nuovo trattamento pangenotipico consente al medico di trattare tutti i tipi di pazienti nelle diverse fasi della malattia, con straordinaria efficacia in quelli con malattia avanzata» aggiunge Fagiuoli.«Infine, è l'unica terapia che è stata utilizzata con ottimi risultati nei pazienti post-trapianto». La combinazione sofosbuvir e velpatasvir per 12 settimane è stata autorizzata per i pazienti senza cirrosi o con cirrosi compensata e in combinazione con ribavirina per i pazienti con cirrosi scompensata. Sofosbuvir + velpatasvir è anche il primo regime a singola compressa approvato per il trattamento dei pazienti con genotipo 2 e 3, senza l'ausilio di ribavirina. «Il nuovo farmaco pangenotipico semplificherà ulteriormente gli attuali schemi terapeutici ed è certamente interessante per la sua "maneggevolezza", caratteristiche sicuramente apprezzate da medici e pazienti: è un contributo concreto all'eliminazione dell'epatite C nel nostro Paese» commenta Ivan Gardini, presidente di EpaC Onlus.

L'Oms ha posto come obiettivo da raggiungere entro il 2030 il controllo delle epatiti virali. Un traguardo che potrà essere centrato attraverso la riduzione del 90% dei nuovi casi di epatite B e C, trattando l'80% dei pazienti eleggibili per il trattamento e riducendo del 65% i decessi legati alle epatiti. In questo contesto si colloca il Piano Nazionale per l'eradicazione dell'Hcv voluto dall'Aifa e dal Ministero della Salute che prevede di trattare 80.000 persone all'anno nei prossimi tre anni. In Italia stime recenti collocano il numero di malati di epatite C tra un minimo di 250.000 a un massimo di 600.000. «Di questi, si ritiene che il 20% non sappia di esserlo» sottolinea Salvatore Petta, Sezione di Gastroenterologia all'Università degli Studi di Palermo. L'infezione, infatti, rimane silente per molti anni, tempo in cui il virus, però, danneggia l'organismo e spesso, quando si arriva alla diagnosi, la malattia è già in fase avanzata. «L'obiettivo dell'eliminazione del virus dal nostro Paese» dichiara Petta «non potrà essere raggiunto fino a quando anche queste "sacche" di malati (pazienti presso i Sert, detenuti, coinfetti) non verranno curate».

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