Politica e Sanità
24 Novembre 2017«Abbiamo dedicato tutte le energie possibili alla vicenda Epatite C perché siamo convinti che una visione della sostenibilità economica in chiave etica sia doverosa». Così Mario Melazzini, Direttore Generale dell'Agenzia Italiana del Farmaco è intervenuto nel corso dell'evento "AIFA ed EpaC, una nuova alleanza per l'eradicazione del virus HCV", promosso da EpaC Onlus e organizzato da MA Provider, con il patrocinio di AIFA e del Ministero della Salute. «Il nostro Servizio Sanitario Nazionale» ha continuato Melazzini, «basato su principi solidaristici e universali, si è distinto per la sua capacità inclusiva: basti pensare che al 20 novembre 2017, cioè pochi giorni fa, i pazienti avviati ad almeno un trattamento contro il virus dell'Epatite cronica C risultavano già essere 102.240, ovvero circa il 40% dei 240.000 pazienti che il piano del Ministro Lorenzin intende complessivamente trattare nel triennio. La ricerca però, per definizione, non si accontenta mai: oggi sono 8 le terapie disponibili, totalmente rimborsabili grazie ai 500 milioni del Fondo farmaci innovativi istituito dal Ministero della Salute. Questi risultati ci dimostrano che, nell'ottica di una collaborazione sincera ed efficace, se ci impegniamo tutti per raggiungere un obiettivo, anche estremamente ambizioso come sembrava questo, i benefici sulla vita dei pazienti sono tangibili».
«Negli ultimi anni, il virus dell'Hcv è stato una delle priorità del Ministero della Salute, e il Ministro Lorenzin ha dimostrato nei fatti di voler raggiungere un obiettivo molto ambizioso, l'eliminazione della patologia attraverso l'offerta dei nuovi farmaci a tutti i pazienti, nessun escluso» ha detto dal canto suo il Presidente EpaC, Ivan Gardini. «Tengo a sottolineare come l'Aifa abbia svolto un ruolo cruciale, negoziando prezzi di acquisto dei farmaci più che sostenibili e annunciando, circa 8 mesi fa, obiettivi molto precisi - condivisi con le Regioni - per eliminare l'epatite C in Italia nei prossimi 3 anni. EpaC Onlus, che da sempre svolge attività di monitoraggio e talvolta intermediazione tra pazienti e istituzioni, ha avvertito la necessità di un dialogo diretto con i soggetti coinvolti in questo ambizioso progetto. Per questo ha chiesto all'Agenzia del Farmaco di poter organizzare un evento nazionale con una modalità innovativa e partecipativa, ovvero in diretta streaming. Il fatto che l'Agenzia abbia accettato è un segnale di apertura importante nel rapporto tra Istituzioni e cittadini, medici e pazienti e mi auguro sia solo il primo di una lunga serie».
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