nov62019
Epatite C, specialisti: trasformare farmacie in centri di informazione per intercettare il sommerso
Trasformare le farmacie in centri di informazione sull'epatite C, per intercettare possibili soggetti con infezione da Hcv
Trasformare le farmacie in centri di informazione sull'epatite C per intercettare soggetti con infezione da Hcv, che nella maggior parte dei casi sono gli over 65 "i più assidui frequentatore delle farmacie". È quanto auspicato da
Salvatore Petta, segretario
Aisf, l'Associazione italiana per lo studio del fegato, parlando di nuove modalità di approccio creando una rete contro l'Hcv, nel suo intervento in occasione del convegno "Alleanza contro l'Epatite: Uniti, insieme: pazienti, clinici e istituzioni, per la concreta eradicazione del virus" svoltosi ieri presso la sede del Ministero della salute.
Tra i temi emersi quello dell'accesso agli screening e alle terapie che "deve essere più semplice e immediato; le difficoltà ancora presenti per ottenere i trattamenti vanno superate".
La sfida è l'emersione del sommerso
Gli esperti hanno sottolineato che oggi ci sono le terapie per eradicare il virus in poche settimane, efficaci nel 98% dei casi, senza effetti collaterali, con cui sono stati trattati con successo 196mila casi. Ma le ultime stime dicono che ci sarebbero almeno 200mila pazienti ancora da trattare, di cui molti ancora da diagnosticare e oggi il focus è sull'emersione del "fisiologico" sommerso, che continua a rappresentare "una sfida fondamentale" e sull'identificazione dei più idonei e funzionali modelli di screening, indispensabili anche per la definizione degli adeguati budget specifici da parte del Ssn.
Secondo Petta «Un'organizzazione di Rete è fondamentale per mettere in contatto i centri abilitati all'erogazione dei trattamenti e quelli ancora non autorizzati, e per creare un network attivo con i medici di medicina generale per i quali sarebbe anche ipotizzabile un uso diretto di test salivari, per poter effettuare loro stessi test di screening ai pazienti a rischio. Auspichiamo anche di poter trasformare le farmacie in centri di informazione: la maggior parte dei soggetti con un'infezione da Hcv sono over 60 e sono questi i più assidui frequentatori delle farmacie».
Mandelli: test rapidi salivari a disposizione del cittadino
E sui test rapidi è intervenuto anche
Andrea Mandelli presidente della
Fofi-Federazione degli Ordini dei farmacisti italiani e deputato di Forza Italia, con un commento rilasciato alle agenzie stampa: «Quella dei test rapidi per tutti, per scovare i casi sommersi di epatite C, potrebbe essere una proposta. Ovviamente vanno divisi quelli all'interno del Ssn da quelli salivari, che potrebbero essere messi in commercio a carico del cittadino che vuole fare un approfondimento sul suo stato di salute. Sono quindi due temi separati: da una parte mettere a disposizione un auto-test rapido, dall'altra pensare che all'interno delle possibilità di indagine del medico ci sia anche quella di indagare su questo virus, con una gratuità nella prova, per fare uno screening sempre più ampio e far emergere quel sommerso che è il nostro nemico numero uno».
La prospettiva è di «preparare una mozione per interrogare il Parlamento sulla necessità di fare una politica comune sull'epatite C» e a supporto della mozione «pensare ad una due giorni di screening per i parlamentari e alla possibilità di metterli in contatto con i medici per sensibilizzarli. Attraverso lo screening il tema dell'epatite C può essere ancora più percepito e portato avanti con più forza e volontà comune».
In farmacie Agrigento: test e prenotazione visite
Da ricordare il progetto
Linkage to care avviato dai farmacisti della provincia di Agrigento e la Rete Hcv Sicilia, per identificare e avviare alla cura chi è colpito dal virus dell'epatite C.
I farmacisti delle farmacie aderenti previa formazione, avranno la possibilità di collegarsi direttamente alla piattaforma web della Rete Hcv Sicilia per prenotare visite e terapie nei centri della Rete per chi sarà risultato positivo al test eseguito in farmacia;e potranno rilevare direttamente l'infezione attraverso il test salivare e in caso di positività il paziente verrà preso in carico dai centri della rete Hcv Sicilia contattati per il tramite del farmacista.
Simona Zazzetta