dic132013
Errori paziente dietro reazioni avverse a farmaci dermatologici
Le reazioni avverse da medicinale (Adr) causate da errore terapeutico (tipicamente un errore compiuto dal paziente nella modalità di somministrazione) rappresentano una percentuale rilevante delle segnalazioni totali che giungono alla Rete nazionale di farmacovigilanza (Rnf). L’allarme è stato lanciato a Roma, nel corso del XXII seminario nazionale “La valutazione dell’uso e della sicurezza dei farmaci: esperienze in Italia” organizzato dall’Istituto superiore di sanità (Iss). «Una delle possibili strategie di minimizzazione degli errori potrebbe consistere in una campagna di sensibilizzazione dei farmacisti che, all’atto della dispensazione, dovrebbero fornire al paziente adeguate istruzioni circa la corretta via e la modalità di somministrazione» afferma Claudia Minore, dell’Ufficio di farmacovigilanza dell’Aifa, coordinatrice di uno studio sul tema focalizzato sul settore dermatologico. «Al 31 agosto 2013 risultano inserite in Rnf 35 Adr da errore terapeutico, pari al 3,65 del totale delle Adr da farmaci dermatologici» afferma. «La maggior parte delle segnalazioni sono dovute a errori nella via di somministrazione utilizzata (assunzione orale anziché topica) e consistono in dolore, pirosi epigastrica, vomito o diarrea». Un’altra causa importante è il contatto accidentale con gli occhi o il cavo orale. «Seguono» conclude Minore «errori dovuti allo scambio del medicinale con un altro avente la medesima formulazione (due episodi di ingestione di una soluzione ungueale al posto di tranquillante in gocce, un caso di assunzione di eosina soluzione cutanea invece di uno sciroppo)». Il 22.9% delle Adr sopraelencate sono state classificate gravi e molte di queste sono state segnalate dai Centri anti-veleno (Cav), grazie alla collaborazione avviata da tempo con l’Aifa.