lug122012
Estratto di ginseng contro la fatigue da cancro
Il ginseng combatte l’astenia oncologica, lo dimostra uno studio americano, e anche la pianta usata è quella americana. Una specie simile a quella asiatica ma con una maggior concentrazione di principi attivi. Attenzione quindi ai confronti
Il consumo di ginseng riduce significativamente la fatigue, stanchezza cronica cancro-correlata, meglio del placebo, ma occorrono almeno 2 mesi di assunzione continuata. I risultati provengono da uno studio del Mayo clinic cancer center nel quale i ricercatori hanno somministrato 2 grammi al giorno di estratto di ginseng in capsule a 340 pazienti, che si trovavano nel corso o al termine di un trattamento oncologico. I pazienti trattati con ginseng hanno dichiarato un miglioramento di 20 punti sui 100 della scala di misurazione della sintomatologia astenica, risultato occorso solo in un 10% di pazienti del gruppo placebo. Per completezza d’informazione bisogna specificare che è stato usato Ginseng americano, ovvero Panax quinquefolius, mentre la specie più utilizzata in Europa deriva dalla pianta asiatica di Panax ginseng. Le proprietà sono simili ma cambia molto il contenuto in ginsenosidi, più elevato nella specie americana, come spiega bene Fabio Firenzuoli direttore del Centro di medicina integrativa presso l’Aou Careggi e docente all’università di Firenze, nell’ultimo numero di Fitoterapia33, e bisogna tenerne conto prima di fare qualsiasi confronto. Meglio ancora sarebbe conoscere l’esatta titolazione i principi attivi di un estratto vegetale, prima di utilizzarlo per una ricerca, così da consentire ad altri scienziati di ripetere l’esperimento, estendere le conclusioni e, nei casi positivi, poter standardizzare una terapia.