Sanità

nov282008

Famiglie attente all’anoressia

In occasione della presentazione di un progetto per combattere l’anoressia il Ministero ha voluto ricordare l’importanza del coinvolgimento delle famiglie dalla lotta ai disturbi alimentari. E’ importante aiutarle a riconoscere i primi sintomi dell'anoressia, come la scomparsa delle mestruazioni, o comportamenti che potrebbero far pensare alla bulimia, come l'auto-stimolo al vomito: “La diagnosi precoce è molto importante per riuscire a guarire” sostiene Francesca Martini, sottosegretario al Welfare. "In Italia abbiamo da una parte il 44% della popolazione obesa o in sovrappeso - ha ricordato Martini - dall'altra un forte aumento dei disturbi del comportamento alimentare. La cosa importante è la presa in carico globale dei pazienti, che sono alla ricerca di una loro identità e del riconoscimento da parte di un gruppo". Si tratta di patologie che possono sfociare in complicanze psicologiche e fisiche, come i danni d'organo. Il problema è che spesso le famiglie reagiscono con comportamenti di iperprotezione, mentre bisogna aiutarle a captare i possibili segni di disagio per intervenire subito. “Importante, inoltre, è aumentare i centri di riferimento e far sì che i pazienti, una volta guariti, non siano lasciati soli. Credo infine che, in caso di bisogno del trattamento sanitario obbligatorio - conclude il sottosegretario - occorra non effettuarlo nei reparti di psichiatria, come accade oggi, ma nelle strutture ad hoc, che purtroppo sono ancora poche in Italia, soprattutto al Sud".
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