apr222015
Farmaci falsificati, gli esperti denunciano: problema di scala globale
Tra i farmaci antimalarici, anti-tubercolosi, antibiotici e contro la Leishmaniosi, che una percentuale variabile tra il 9% e il 41% risulta essere falsificata e con qualità non corrispondente agli standard. È quanto emerge da una serie di articoli pubblicati sull'ultimo supplemento dell'American Journal of Tropical Medicine and Hygiene, che documentano un totale di circa 16.800 ispezioni di campioni. Secondo gli autori «la diffusione di farmaci di scarsa qualità è una minaccia reale e urgente che potrebbe compromettere decenni di sforzi e di successi nelle battaglie contro Aids, malaria e tubercolosi». Gli esperti sostengono che il fenomeno è ampiamente sottovalutato, particolarmente grave nei Paesi a basso reddito e comunque di scala mondiale. Le conseguenze possono essere gravissime: uno degli articoli stima in 122.350 i bambini africani che sarebbero morti nel 2013 a causa di farmaci antimalarici falsificati. Altri studi hanno identificato antibiotici di scarsa qualità, che possono nuocere alla salute e aumentare la resistenza antimicrobica.
Gli scienziati nutrono fiducia nella messa a punto di nuove metodologie che permetteranno di individuare questi farmaci presso i punti di acquisto, ma nel frattempo serve una risposta internazionale urgente e coordinata.
Joel Breman, uno dei responsabili del supplemento ed eminente ricercatore dei National Institutes of Health, ha dichiarato che «questo problema continua a diffondersi a livello globale, creando una sfida importante per la cooperazione; è urgente una collaborazione tra politici, scienziati, esperti in tecnologia, sorveglianza, epidemiologia e logistica, per garantire catene di approvvigionamento globali sicure».
E l'ex commissario della Food and Drug Administration
Margaret Hamburg ha spiegato che la necessità di una maggiore vigilanza è dovuta alla globalizzazione, che ha aggiunto nuovi livelli di complessità alla catena di approvvigionamento dei farmaci: «serve una maggiore attenzione alla sicurezza per prevenire l'esposizione dei pazienti ai prodotti falsificati».
Renato Torlaschi