mar222016
Farmaci irreperibili, Cittadinanzattiva: in farmacia per modulo di richiesta
Le norme sul libero mercato consentono l'esportazione parallela di farmaci rendendoli «momentaneamente indisponibili» nella rete di distribuzione, ma il cittadino può rivolgersi al farmacista per far valere il suo diritto di accesso alle cure grazie al sistema di richiesta al produttore che ha 48 ore per fornirlo alla farmacia. A ricordarlo è Pit Salute di Cittadinanzattiva che sottolinea, in una nota pubblicata dalla stampa nazionale, la distinzione tra carenza «vera e propria, determinata da diversi fattori» e la «momentanea indisponibilità causata da problemi nella distribuzione». La prima, precisa Cittadinanzattiva, può essere provocato da «irreperibilità del principio attivo, problemi di produzione, distribuzione e commercializzazione, provvedimenti a carattere regolatorio, aumento imprevisto della richiesta del medicinale». E ricorda che in caso di carenza, l'Aifa «raccoglie le segnalazioni che provengono dall'azienda produttrice, ne accerta l'effettività, l'entità e le specificità e adotta provvedimenti necessari alla risoluzione». Cosa diversa è la «momentanea indisponibilità causata dal fenomeno dell'esportazione parallela, pratica esercitata dai grossisti verso paesi in cui il prezzo di quei farmaci è più alto rispetto a quello fissato in Italia e quindi più conveniente per i venditori. Sono le norme sul libero mercato a rendere questa pratica legittima, ma il cittadino ha diritto ad accedere ai farmaci. In questi casi» dice Cittadinanzattiva «il cittadino può chiedere al farmacista di predisporre un apposito modulo per richiedere il farmaco alla ditta produttrice. È quanto prevede il Dl n.219 del 2006 all'art.105, comma 4: "Il titolare Aic è obbligato a fornire entro le 48 ore, su richiesta delle farmacie, anche ospedaliere, un medicinale che non è reperibile nella rete di distribuzione regionale».
Simona Zazzetta