giu52013
Farmaci: novità per chirurgia, tumori, occhi e infezione da Hiv
L’Fda ha concesso la sua approvazione a una formulazione endovenosa di neostigmina metilsolfato (Bloxiverz di Flamel Technologies), medicinale da utilizzare in sala operatoria, dopo la chirurgia, come antidoto all’azione degli agenti bloccanti neuromuscolari. Sempre negli Usa due nuovi medicinali oncologici, dabrafenib (Tafinlar di GlaxoSmithKline), e trametinib (Mekinist di GlaxoSmithKline), entrambi n formulazione orale, sono stati autorizzati per la terapia del melanoma avanzato, non resecabile o metastatico, in pazienti con specifiche mutazioni genetiche. Dabrafenib, BRAF inibitore, è indicato per i malati il cui tumore esprime la variante genica BRAF V600E, mentre trametinib, MEK inibitore, è autorizzato per i pazienti portatori di mutazione BRAF V600E o V600K. Circa la metà dei melanomi cutanei presentano una delle mutazioni del gene BRAF e l’agenzia regolatoria statunitense ha autorizzato, contestualmente ai 2 farmaci, anche un test genetico (THxID BRAF test) sviluppato in collaborazione con bioMérieux, capace di individuare le mutazioni discriminanti per la terapia. Nel regno Unito, il Nice (National institute for health and care excellence) ha rilasciato una raccomandazione positiva per l’impiego di aflibercept (Eylea di Bayer e Regeneron Pharmaceuticals), trattamento iniettabile per la degenerazione maculare senile umida, dopo essersi assicurata uno sconto sul prezzo del medicinale per il servizio sanitario britannico (Nhs). La terapia consiste di una iniezione al mese per i primi 3 mesi, poi una iniezione ogni 2 mesi. In Europa procedura di autorizzazione centralizzata per la quadri terapia di Gilead, combinazione di elvitegravir, cobicistat e emtricitabine/tenofovir (Truvada) con il nome di Stribild per gli adulti con infezione da Hiv-1, naive ai trattamenti antivirali, oppure per i pazienti infettati da un ceppo di Hiv senza mutazioni associate a resistenza a nessuno dei 3 agenti antiretrovirali presenti nel medicinale.