giu62019
Farmaci Parkinson, Toscana: approvate nuove misure per prevenire carenze
Farmaci Parkinson, in Toscana approvate misure aggiuntive per carenze e discontinuità di approvvigionamento
La Regione Toscana ha adottato misure atte a prevenire carenze o discontinuità di approvvigionamento per i farmaci per il morbo di Parkinson: da una parte garantire "adeguate scorte di ciascun principio attivo" e dall'altra consentire ai prescrittori di predisporre un piano terapeutico per poter ritirare tutti i farmaci, mensilmente o quanto serve per coprire periodi di scarsa reperibilità, in regime di erogazione diretta presso le farmacie sul territorio o quelle ospedaliere. Sono alcune delle misure adottate nella delibera approvata dalla Giunta, nel corso dell'ultima seduta, su proposta dell'assessore al diritto alla salute
Stefania Saccardi, grazie alle quali fa sapere la Regione "i pazienti parkinsoniani potranno sempre trovare i farmaci necessari, nella farmacia sotto casa, o nelle farmacie ospedaliere. La delibera arriva dopo numerosi casi di indisponibilità di farmaci per terapia cronica dei pazienti con malattia di Parkinson, registrati su tutto il territorio nazionale. Nel merito anche l'Aifa è intervenuta, autorizzando, in via eccezionale, l'importazione dei farmaci dall'estero.
«Abbiamo deciso di attuare una serie di misure per garantire la continuità terapeutica di questi trattamenti farmacologici essenziali e non altrimenti sostituibili - spiega l'assessore regionale
Stefania Saccardi - La Regione Toscana è stata la prima a farsi carico e ad affrontare con soluzioni concrete questo problema che si è verificato su tutto il territorio nazionale».
Nello specifico, la delibera prevede che "Estar l'Ente di supporto tecnico-amministrativo regionale, preposto alla gestione e all'approvvigionamento dei farmaci per tutte le aziende sanitarie toscane, dovrà assicurare e garantire, in tutti i magazzini regionali farmaceutici e aziendali,
adeguate scorte di ciascun principio attivo, che oltre alla gestione ordinaria consentano anche di coprire il fabbisogno nei casi di criticità o di emergenza dovuti alla temporanea carenza delle terapie farmacologiche essenziali. Il settore politiche del farmaco dell'assessorato verificherà questi adempimenti".
Inoltre, "poiché la terapia spesso è basata sull'utilizzo di diversi farmaci, i medici specialisti neurologi, geriatri o che comunque operano nelle strutture di riferimento della rete assistenziale per la malattia di Parkinson, potranno predisporre per i loro pazienti un programma terapeutico per ritirare in
regime di erogazione diretta tutti i farmaci mensilmente, oppure anche solo quanto necessario a coprire periodi di scarsa reperibilità del farmaco nell'ambito territoriale. Il programma terapeutico avrà una validità di 6 mesi, ma sarà eventualmente rinnovabile per le terapie stabilizzate. I medicinali da erogare saranno comunque quelli resi disponibili da Estar e utilizzati quotidianamente nei nostri ospedali. Per l'accesso e il ritiro del farmaco presso le farmacie di continuità sarà comunque sufficiente il programma terapeutico rilasciato dagli specialisti, senza necessità di ricetta da parte del medico di medicina generale.
Comunque, i pazienti con ricetta del medico di famiglia che non trovassero il farmaco nelle farmacie convenzionate, potranno ugualmente rivolgersi alle farmacie di continuità ospedaliere".
Infine "viene costituito in Regione un gruppo di coordinamento per il monitoraggio del percorso terapeutico della malattia di Parkinson, con la funzione di effettuare un'analisi dei comportamenti e delle criticità che si verificano sul territorio: del gruppo, oltre al dirigente del settore politiche del farmaco e a medici e farmacisti rappresentanti delle aziende di Careggi e della Asl Toscana centro, fa parte anche un rappresentante dell'Associazione Pazienti Parkinsoniani".