Politica e Sanità
27 Marzo 2017Tra farmacie e comuni - soprattutto quando si parla di zone a bassa densità abitativa - è necessario si implementi un rapporto di collaborazione e integrazione che veda sempre più il comune al fianco della farmacia con strumenti concreti per sostenerla: non solo è fondamentale garantire le condizioni per una presenza capillare della farmacia, ma questa deve anche essere in salute, per continuare a offrire un'assistenza di primo livello, rappresentare un punto di riferimento, ma anche essere in grado di allargare il panel di offerta per i cittadini. A lanciare l'appello Alfredo Orlandi, presidente Sunifar, all'indomani del convegno "Comuni e Farmacie: la farmacia un servizio essenziale per i cittadini" organizzato sabato a Milano da Federfarma Lombardia, Federsanità ANCI, ANCI Lombardia. «Ancora una volta» spiega Orlandi «è stata ribadita l'importanza della farmacia rurale ed è stato fatto da chi principalmente avverte come necessità la sua presenza: i comuni e in particolare quelli di piccoli dimensioni.
I problemi messi in luce sono quelli portati avanti in più occasioni da noi, della desertificazione dei servizi e dello spopolamento. Dai comuni, ancora una volta, è arrivato il riconoscimento del ruolo della farmacia come presidio sanitario, a volte l'ultimo rimasto sul territorio, e come punto di riferimento per la popolazione. E l'idea abbracciata un po' da tutti va nella direzione dell'emendamento appena votato per le zone colpite da eventi sismici che permette temporaneamente la possibilità di distribuire in farmacia i farmaci della diretta. La farmacia deve riappropriarsi di quello che è la sua essenza, cioè il farmaco. Questo nell'interesse della popolazione, che, laddove anziana e in multipatologia, ha grossi disagi a spostarsi per procurarsi i farmaci». Il timore va poi anche alla tenuta della rete capillare delle farmacie: «una preoccupazione emersa, data la grande importanza per il territorio e la popolazione della farmacia, è che goda di buona salute». Questo «anche con l'obiettivo di allargare l'offerta di servizi». Anche perché un altro «punto di forza attribuito alla farmacia è la possibilità di portare su tutto il territorio nazionale un'assistenza omogenea». Tra farmacie rurali e piccoli comuni già nel 2015 era stata stipulata un'intesa, con Sunifar, Anpci e Federanziani, per una cooperazione e un'alleanza anche politica: intesa «che è più che mai forte e va nella direzione di operare insieme per portare alla popolazione disagiata un supporto». Tra gli altri concetti emersi dal convegno, come si legge nella nota congiunta, il fatto che «il Comune può, attraverso la farmacia, instaurare un dialogo diretto con la cittadinanza e, sostenendo la farmacia, sostenere i bisogni dei cittadini». Le farmacie «infatti possono contribuire a veicolare messaggi importanti per la popolazione, avvertire di iniziative e nuovi servizi dei Comuni, oltreché assolvere alla funzione primaria di presidio sanitario avanzato sul territorio». «La farmacia Italiana è presente in tutti i Comuni ed è il primo punto di riferimento socio-sanitario sul territorio, nei piccoli Comuni spesso è anche l'unico» ha dichiarato Annarosa Racca, Presidente Federfarma. «L'alleanza tra Farmacie e Amministrazioni comunali è una risorsa per la collettività nel migliorare i servizi destinati ad una popolazione che invecchia e con un aumento delle malattie croniche». Sull'importanza delle farmacie rurali è intervenuta poi Emilia Grazia De Biasi, Presidente della Commissione Sanità del Senato: «L'Italia è fatta di piccoli Comuni e la farmacia è un servizio di prossimità irrinunciabile, un'istituzione di riferimento, un presidio sanitario. La farmacia è un servizio pubblico che esiste già ed è garantito da persone altamente qualificate».
Francesca Giani
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