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Politica e Sanità

13 Ottobre 2016

Farmacista e aderenza terapeutica, al via nuovo progetto


Si chiama Friend-Pharma ed è il nuovo progetto scientifico che prevede il sostegno alla popolazione anziana (ultra sessantacinquenni) nell'aderenza alla terapia, ovvero nel supporto a una corretta e puntuale assunzione dei farmaci nella quotidianità rispetto a tempi, dosi e frequenza per l'intero ciclo della terapia. Nata su sollecitazione di Federanziani (associazione cui partecipano oltre 3,5 milioni di over 65enni in Italia) e Federfarmaco, l'iniziativa ha trovato come primi partner l'Ordine dei farmacisti di Brescia e Federfarma Brescia che hanno, poi, garantito la collaborazione scientifica dell'Università degli Studi di Brescia.

«Se le persone affette da una malattia cronica assumessero regolarmente i farmaci così come prescritto dai medici - spiega a Farmacista33, Francesco Rastrelli presidente dell'Ordine dei farmacisti di Brescia - si potrebbero risparmiare ogni anno 14,9 miliardi. Una cifra significativa per un Sistema sanitario nazionale che rischia di non essere più sostenibile per una serie di ragioni, in particolare per il progressivo invecchiamento della popolazione (si prevede che gli over 65 diventeranno il 30,5% della popolazione totale nel 2050 a fronte dell'attuale 20,6%) e i relativi maggiori bisogni di salute che questa comporta». Un risparmio che è prodotto dalla riduzione degli eventi avversi, quali l'inferiore accesso a pronto soccorso e ospedalizzazione, la risoluzione della patologia negli stadi iniziali e una maggiore appropriatezza terapeutica e farmaceutica, con relativo contenimento della spesa. «Accade che sei anziani su dieci - continua Rastrelli - non seguano correttamente le indicazioni del medico, perché assumono i farmaci in dosaggio eccessivo o insufficiente. Inoltre interrompono le terapie senza il consenso del medico o prendono farmaci senza l'indicazione e senza conoscerne gli effetti e i rischi di eventuali reazioni avverse derivanti dall'interazione con altri medicinali. Per questo è nato il progetto Friend-Pharma, che coinvolgerà numerose farmacie a livello nazionale, di cui più di una cinquantina solo a Brescia».

Brescia, dunque, torna capofila di un progetto sull'aderenza alla terapia dopo quello di respiro nazionale (I-Mur) messo in campo dalla Fofi, per dimostrare l'impatto dell'intervento del farmacista sulla salute del paziente e sull'economia della spesa sanitaria. «Ripetiamo ora quella esperienza - aggiunge Rastrelli - proponendo un altro progetto, convalidato dal Comitato etico provinciale di Brescia, frutto di uno studio clinico progettato dall'Università di Brescia. Studio clinico che si rende necessario perché oltre che dar vita ad una sperimentazione, evidenza anche quali sono le ricadute in termini di risultati, di indicatori di processo e sugli esiti, capendo se c'è un miglioramento dell'efficacia terapeutica. Ma la cosa importante è che tutte le sperimentazioni che ci sono in corso, vengono realizzate attraverso uno studio clinico vero e proprio». Il progetto sarà presentato alle farmacie bresciane nei prossimi giorni e partirà entro la fine di ottobre. Si tratta di un vero e proprio studio clinico per valutare l'efficacia di un alert informatico (sms) e di un programma di counseling nel migliorare l'aderenza alla terapia farmacologica in pazienti anziani basso-aderenti. Prevede, nello specifico, il reclutamento di dieci anziani non aderenti (ovvero che non seguono correttamente quanto loro prescritto dal medico o dallo specialista) per farmacia, affetti da almeno due patologie croniche quali ipertensione e ipercolesterolemia. Cinque di loro riceveranno dei messaggi sms che richiamano l'assunzione del farmaco all'ora stabilita, mentre gli altri cinque non li riceveranno, essendo considerati solo come control test. Il farmacista ha il compito di arruolare i pazienti, dapprima con un colloquio e somministrando un test, e quindi di compilare con loro una scheda elettronica con delle informazioni di dettaglio e la posologia dei farmaci, mantenendo poi il rapporto nel tempo. «L'iniziativa vuole andare oltre i confini bresciani - conclude Rastrelli - partirà infatti anche a Verona, Genova e un'altra provincia della Puglia. Rientra nel modello professionale di farmacia dei servizi e conferma l'impegno di Ordine dei farmacisti e Federfarma Brescia per lo sviluppo e il miglioramento di nuovi e più moderni modelli professionali nella farmacia di comunità. La scientificità dell'intervento è garantita dall'Università di Brescia, grazie alla collaborazione del professor Maurizio Memo, ordinario di Farmacologia della facoltà di Medicina e chirurgia».

Rossella Gemma

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