mag272011
Farmacisti coinvolti in inchiesta giudiziaria piemontese
Turbativa d'asta e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente: sono questi i reati per i quali l'assessore alla sanità piemontese, Caterina Ferrero, ha ricevuto venerdì mattina un avviso di garanzia dalla guardia di finanza. Oltre all’assessore nel mirino delle Fiamme Gialle numerosi nomi di spicco dell'area politica e imprenditoriale piemontese, tra cui Piero Gambarino, Vito Plastino commissario straordinario To5, Pier Francesco Camerlengo, re delle case di cura private, il medico odontoiatra Marco Mozzati, e il sindaco di Cavagnolo Franco Sampò. Agli arresti domiciliari Luciano Platter, presidente di Federfarma Piemonte e il sindaco di Carignano, nonché segretario di Federfarma Torino Marco Cossolo. Due sono le vicende contestate all'assessore: un appalto bloccato, secondo l'accusa con motivazioni pretestuose, per favorire Federfarma, un concorso per una consulenza costruito su misura per un concorrente. La prima vicenda è legata alla gara, bandita da Scr (la società di committenza della Regione) e ripartita in tre lotti, per la fornitura di tre anni dei “presidi di continenza”. Il primo lotto, quello dell'importo più elevato, cinquanta milioni di euro, riguardava la fornitura di pannoloni destinata agli anziani. La giunta regionale, dopo una relazione in cui l'assessore parlava di esigenze di «revisione e riorganizzazione», il 23 settembre 2010 ha revocato la gara; nello stesso giorno, come risulta alla Guardia di Finanza, il dirigente Piero Garbarino, consigliere di Scr e definito «braccio destro dell'assessore», si sarebbe accordato con i vertici di Federfarma per fare in modo che la fornitura venisse assegnata alle farmacie a un prezzo più alto: questa operazione, però, non è andata in porto per l'intervento del nuovo direttore generale della sanità, Paolo Monferino. La seconda vicenda alla procedura di selezione per un incarico di consulenza alla direzione regionale. Il bando, affermano gli inquirenti, è stato confezionato in favore un funzionario di una Asl in scadenza di mandato: erano state accolte persino le sue richieste di soldi e di durata dell'incarico (tre anni). Gli interrogatori e le perquisizioni delle Fiamme Gialle negli uffici dell’assessorato alla Sanità della Regione Piemonte in corso Regina Margherita sono proseguiti nel corso della giornata. Non si esclude che nuovi nomi possano aggiungersi nella rosa degli indagati.