Sanità

feb62014

Farmacisti Usa: sinergia con It sanitario per migliorare l’aderenza

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Coinvolgere i farmacisti nell’informatizzazione sanitaria è fondamentale per aumentare l'aderenza ai farmaci: mettere tutti in condizioni di conoscere le informazioni utili sulle terapie di un paziente è la chiave perché ciascuno possa, con la sua professionalità, contribuire a ottimizzare la compliance del paziente. Ne sono convinti i relatori della tavola rotonda “Connected health, better adherence” organizzata presso il Pew conference center di Washington. «Se guardiamo alla comunicazione tra i nostri farmacisti, quando ci riferiamo a una terapia farmacologica o anche se il farmaco non è nemmeno stato assunto, è fondamentale che tutti abbiano accesso a tutte le informazioni» ha detto Stephanie Zaremba, senior manager degli Affari governativi e regolatori per athenahealth Inc.  Zaremba e gli altri relatori, tra cui Jodi Daniel, direttore Politica e pianificazione dell’Office of the national coordinator for health information technology (Onc) presso il dipartimento di Health and human services, e Shelly Spiro, direttore esecutivo dell’associazione Pharmacy health information technology collaborative, hanno convenuto che i finanziamenti per l'informatizzazione sanitaria sono carenti per quanto riguarda i progetti di implementazione dell’aderenza alle terapie farmacologiche. «Abbiamo farmacisti che non fanno parte del programma di incentivazione. Stiamo cercando di ottenere altri incentivi e di capire come rilevare le informazioni» ha detto Daniel, anche se «Ci sono alcune questioni economiche da risolvere per ottenere le informazioni dai medici» ha aggiunto Zaremba. In pratica, secondo i relatori, occorre semplificare la tecnologia informativa per migliorare l'aderenza ai farmaci. «È importante produrre documenti ben strutturati perché, per ora stiamo, obbligando i nostri farmacisti e medici a utilizzare troppi codici», ha dichiarato Spiro. E comunque tutte le tecnologie del mondo non basterebbero se non ci si cura della gestione di base del farmaco. «Se hai un paziente che sta prendendo un farmaco che non è giusto per lui, hai compromesso tutto. È vitale fare in modo, insieme a medici e pazienti, che i farmaci siano quelli giusti e che siano gestiti correttamente» ha detto Spiro. «Occorre un approccio di squadra», ha concluso Zaremba, il farmacista deve avere un ruolo centrale nel flusso di informazioni sulle terapie farmacologiche dei pazienti, non può essere considerato una figura marginale. (E.L.)


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