Sanità

mar52015

Fatturato farmacie, Liberatore (Ims): da scadenze brevettuali in calo e innovativi possibile impatto

Fatturato farmacie, Liberatore (Ims): da scadenze brevettuali in calo e innovativi possibile impatto

Il crollo del prezzo medio dei farmaci etici è un fatto degli ultimi cinque anni, ma il trend delle scadenze brevettuali, forte negli ultimi anni, è destinato a rallentare, con un possibile impatto sul risultato in termini di fatturato del segmento dell'etico. E in più c'è «la speranza che si possa ricominciare a distribuire in farmacia i prodotti innovativi oggi spesso fuori». A fare la previsione Sergio Liberatore, General manager di Ims Health Italia, a cui abbiamo chiesto se il trend che ha visto una progressiva diminuzione del fatturato dell'etico in farmacia potrebbe rallentare in relazione al fatto che nei prossimi anni le scadenze brevettuali sui principali prodotti vedranno un rallentamento. «Il mercato in farmacia è cambiato molto rispetto a una decina di anni fa» è quanto emerso dalle ultime rilevazioni di Ims «con il macrosegmento dell'etico, che oggi costituisce il 60% di quello che si vende in farmacia, che invece anni fa era prevalente. In particolare, i dati sui farmaci etici oggi mostrano un aumento nei volumi, con un +0,8% nel 2014 rispetto al 2013, pari a +12,5 milioni di confezioni vendute, così come delle prescrizioni (+1,4%), soprattutto per prodotti rimborsati, mentre il fatturato in farmacia in un anno è diminuito di ben 341 milioni di euro, pari al -2,2%». Un risultato legato anche al fatto che «la maggior parte dei prodotti rimborsati sono scaduti di brevetto e mostrano una continua riduzione del prezzo medio, in un anno calato quasi del 4%». Con, negli ultimi anni, un impatto significativo che ha visto passare il valore medio da «11,93 euro del 2008 a 9,25 del 2014». Ma c'è una buona notizia per il settore: «ormai» spiega Liberatore a Farmacista33 «la quasi totalità dei farmaci da prescrizione sono generici», con il trend di decadenza dei brevetti che è destinato a rallentare nei prossimi anni. «Il crollo c'è quindi stato negli ultimi cinque anni e ora si dovrebbe attenuare». Anzi, sui fatturati della farmacia, aggiunge ancora Liberatore, «la speranza per i farmacisti, e certamente anche per i pazienti, è che si possano ricominciare a distribuire in farmacia i prodotti innovativi rientranti nella primary care con una gestione a livello territoriale, che oggi hanno dei canali di distribuzione che spesso saltano la farmacia». In questo senso l'apertura della Regione Toscana a valutare un ridimensionamento della distribuzione diretta è un buon segnale? «Certamente e va in questa direzione. Va detto che il segnale è buono soprattutto per i cittadini, che hanno un accesso più facile al farmaco, e anche dal punto di vista economico: perché è tutto da dimostrare che la distribuzione diretta sia più conveniente».

Francesca Giani



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