feb162012
Fda avverte ma i medici non rispondono
Uno studio americano ha verificato tramite una metanalisi che molto spesso le comunicazioni diffuse dalla Food and drug administration, sulla sicurezza e sui rischi dei farmaci, vengono recepite molto lentamente dai prescrittori
Uno studio americano ha verificato tramite una metanalisi che molto spesso le comunicazioni diffuse dalla Food and drug administration, sulla sicurezza e sui rischi dei farmaci, vengono recepite molto lentamente dai prescrittori e laddove richiesto un maggior controllo il monitoraggio resta modesto e aumenta solo nel breve termine. Sono queste le evidenze rilevate da una ricerca pubblicata da Medical care, condotta da Stacie B. Dusetzina, del Department of health care policy della Harvard medical school di Boston. L’analisi ha incluso 49 studi e 16 farmaci o classi terapeutiche per i quali erano state fatte comunicazioni sui avvisi di black box o di consulenza sulla salute pubblica e lettere informative ai professionisti sanitari del tipo “Dear healh provider”. «Gli avvisi che raccomandavano di incrementare il monitoraggio clinico o di laboratorio» spiega la ricercatrice «in genere hanno determinato un calo nell’uso del farmaco, ma solo un modesto e a breve termine aumento dei controlli». Le raccomandazioni per evitare la co-prescrizione sembravano ridurre nel tempo le inappropriatezze prescrittive, ma molti autori hanno riscontrato che ciò accadeva nella pratica clinica, con una risposta lenta che spesso richiedeva mesi o anni. inoltre, le comunicazioni rivolte a sottogruppi di pazienti, come bambini o etnie particolare, venivano recepite anche per altri tipi di pazienti. Si direbbe dunque che c’è una grande variabilità nella risposta alla indicazioni dell’Fda e gli autori suggeriscono che la priorità dovrebbe essere la comprensione dell’impatto di tali comunicazioni per minimizzare i potenziali rischi per la salute dei pazienti.
Med Care. 2012 Jan 18. [Epub ahead of print]