nov122012
Febbre e ipertermia, eziopatologia e sintomi
La nostra temperatura corporea che si aggira attorno ai 36,8 gradi, con brevi escursioni più basse al mattino e più alte nel pomeriggio, è mantenuta in equilibrio omeotermico dall'ipotalamo, al quale arrivano continuamente segnali dai recettori cutanei del caldo e freddo.
La febbre è uno scostamento di questo equilibro in genere su base infettiva, che può innalzarlo sino ai 38-39 °C, oltre i 41,5°C si parla di iperpiressia (tipica delle infezioni più gravi).
Dal punto di vista eziopatologico la causa principale è la liberazione di pirogeni endogeni, questi portano ad un aumento del punto di regolazione dell'ipotalamo e come prima conseguenza abbiamo una vasocostrizione che il paziente avverte con il classico brivido lungo la schiena (tenta di limitare la perdita di calore), man mano che la temperatura sale la vasocostrizione si attenua, il meccanismo termoregolatore lavora ad un temperatura più alta, segue infine una fase dove la temperatura comincia a scendere e il paziente ha caldo e suda, è la vasodilatazione che permette la discesa della temperatura.
Nell'ipertermia invece, l'aumento della temperatura non è dovuto alla liberazione di pirogeni endogeni, ma generalmente all'esposizione al calore, il classico colpo di calore, ad alcuni farmaci, come gli Imao, fenotiazine e sostanze stupefacenti, o a tireotossicosi.
Domande essenziali
La febbre dura più di una settimana? (indagini approfondite), sta assumendo farmaci? (ipertermia iatrogena), Vi è immunosoppressione sospetta? (Hiv), viaggio tropicale?
Caso clinico
Il sig. R.I di 38 aa al rientro da un paese tropicale, ci dice di avere da 1 settimana febbre altalenante, due giorni a 39 gradi, poi altri due senza febbre.
Una febbre di questo tipo a quale patologia potrebbe essere riconducibile? Clicca qui per rispondere.
a cura di Fabio Simonetto, Farmacista