giu222012
Federfarma Verona, sulle rotture di stock servono soluzioni
A più di un anno di distanza l’appello dei farmacisti per trovare una soluzione alle carenze temporanee di medicinali , le cosiddette rotture di stock, è ancora lo stesso. Lo sottolinea un comunicato di Federfarma Verona che sottolinea come le difficoltà nella distribuzione di medicinali hanno creato problemi nello svolgimento del servizio. «Stiamo parlando di farmaci utilizzati nella cura di patologie come ipertensione, morbo di Parkinson, depressione, micosi, ansia» dice Marco Bacchini presidente di Federfarma Verona, l’Associazione dei titolari di farmacia. «Prima del protocollo d’intesa (stipulato nel maggio 2001 dalle associazioni della filiera del farmaco) potevamo solo constatare che i farmacisti non potevano fare pressione sulle aziende produttrici e anche la rete distributiva si trovava in forte difficoltà a causa di questa situazione che non riusciva a soddisfare le continue richieste delle farmacie. Credevamo che il protocollo d’intesa avesse aperto una finestra di dialogo e di reale contatto tra le grandi aziende farmaceutiche e il paziente, che tramite il farmacista ha continuato a segnalare le sue esigenze al nuovo gruppo di lavoro. Ma il problema, purtroppo persiste e ancora oggi sono oltre 500 i farmaci consegnati alle farmacie in maniera contingentata e quindi non sicuramente in grado di far fronte a tutte le richieste. A questo punto chiediamo che si affronti nuovamente questa situazione a rischio e che si giunga finalmente alla soluzione di un gravissimo problema sanitario e sociale, che è sempre più diffuso anche a causa delle continue riduzioni del prezzo dei farmaci in Italia,che risulta quindi un mercato meno interessante rispetto agli altri Paesi Europei».