Sanità

nov32011

Fenagifar: gli Ordini baluardo anti-globalizzazione

Il sistema delle professioni è da ammodernare e ristrutturare, ma tale processo non deve passare attraverso l’eliminazione degli Ordini e la liberalizzazione delle professioni. Il monito arriva dal convegno “Liberalizzazioni: piazza pulita o rilancio delle professioni ?” promosso da Fenagifar, nel contesto di Pharmevolution, evento organizzato da Federfarma. «Attualmente, in Italia» è l’analisi emersa «si contano circa due milioni di professionisti, che sviluppano circa il 15% del Pil: si tratta di una ragguardevole quota della forza lavorativa e un’elevata percentuale della produzione di ricchezza della nazione. Ma nonostante questo, gli Ordini sono accusati di essere corporazioni per la difesa di privilegi anacronistici dei loro associati, di costituire un ostacolo alla crescita del Paese e di produrre maggiori costi per i cittadini». Ma, è l’ammonimento, se il mondo delle professioni dovesse sparire, «un altro non insignificante passo sarebbe compiuto verso uno stato di cose livellato e appiattito, espressione della peggiore delle globalizzazioni». Nei paesi democratici, ricorda Fenagifar, «gli Ordini sono stati chiamati a dar risposte alle istanze di rinnovamento economico e sociale imposto dal fenomeno della globalizzazione e a contribuire a migliorare la capacità di risposta delle istituzioni rispetto alle domande dei vari gruppi sociali». Per questo, è la conclusione, «le attuali inadeguatezze del sistema non autorizzano a demolire un modello organizzativo che merita di essere mantenuto e migliorato a tutela, in primo luogo, del cittadino».


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