FITOTERAPIA

mag272011

Fitoprofilassi dell’emicrania nei bambini

Poter impiegare un principio attivo naturale, efficace e senza effetti collaterali, in un bambino emicranico sarebbe certamente un grande vantaggio: se ne è discusso a Stresa al “Focus on headaches: update and upcoming developments”. Durante il congresso organizzato dal Centro cefalee dell’Istituto neurologico Carlo Besta di Milano dal 26 al 28 maggio, infatti, è stato presentato uno studio condotto da Licia Grazzi e Susanna Usai del Centro cefalee del Besta e da Frank Andrasik dell’università di Memphis (Tennesse). Dai risultati emerge che il ginkgolide B, un derivato del Ginkgo biloba, si è dimostrato in grado di prevenire l’insorgenza degli attacchi di emicrania in ragazzi e ragazze con età compresa fra circa 11 e 15 anni, riducendone la frequenza da oltre 11 giorni al mese a poco più di 3. Inoltre il numero di analgesici usati per ogni attacco è calato mediamente da quasi 10 a un minimo di poco superiore a 2, un effetto che si è mantenuto invariato a un anno dall’inizio della terapia. Già Giovanni D’Andrea, del Centro cefalee di Vicenza, aveva dimostrato due anni fa che è la particolare sostanza chiamata ginkgolide B a controllare le crisi di emicrania con aura nell’adulto, agendo sul fattore di attivazione piastrinica (Paf) che interviene nella cascata di eventi che portano all’ipersensitizzazione del neurone trigeminale, fenomeno fortemente implicato nello scatenamento dell’emicrania. Adesso lo studio presentato a Stresa evidenzia anche un’azione sul glutammato, il principale neurotrasmettitore eccitatorio del sistema nervoso centrale alla base della cosiddetta spreading depression, l’onda di depolarizzazione elettrica che attraversa il cervello quando arriva l’attacco.


discuti sul forum

ANNUNCI SPONSORIZZATI


Download Center

Principi e Pratica Clinica
Nicoloso B. R. - Le responsabilità del farmacista nel sistema farmacia
vai al download >>

SUL BANCO


chiudi