mar282015
Fitoterapici, da Fimp linee guida per l'uso pediatrico
Usare fitoterapici titolati e standardizzati, con indicazione della preparazione farmaceutica, usare il meno possibile prodotti che contengono alcol, evitare oli essenziali per via orale o inalatoria e verificare le sinergie e interferenze tra le piante medicinali nonché l'uso contemporaneo di farmaci convenzionali. Sono queste alcune delle raccomandazioni contenute nelle nuova linee guida sull'uso dei prodotti a base di piante medicinali in età pediatrica aggiornate dalla Federazione italiana medici pediatri (Fimp) per «dialogare con il paziente, sempre più informato, evitare i rischi derivanti dall'auto-prescrizione, supportare i genitori e i pazienti nella scelta e nell'utilizzo di prodotti che devono rispondere a requisiti di alta qualità, sicurezza ed efficacia». L'utilizzo in età pediatrica, afferma la Federazione, richiede infatti particolari cautele, sia in termini posologici che di possibili interazioni/contro-indicazioni.
La prima raccomandazione su tutte è infatti quella di «utilizzare esclusivamente "droghe" vegetali che a riprova della loro sicurezza abbiano una lunga tradizione d'uso in questa fascia d'età e una conferma scientifica derivante da studi clinici sul bambino (in mancanza anche nell'adulto) di sufficiente qualità metodologica». Sono indicate anche alcune restrizioni d'uso in base all'età del bambino: «la quantità di alcol contenuta nel prodotto e ingerita per singola dose terapeutica non dovrebbe produrre concentrazioni ematiche (Bac) superiori a 0,125 g/l. Tutti i prodotti contenenti alcol non devono essere usati nei bambini di età inferiore ai due anni». Nonché limitazioni, per esempio, con gli oli essenziali: «da evitare la somministrazione per via orale o inalatoria se non sotto stretto controllo medico, fatte salve le dosi minime per uso alimentare stabilite dalle norme italiane. L'uso topico è consentito in concentrazioni non superiori allo 0,1-1,5% (da 0,25% nel bambino di età superiore ai sei mesi al 1,5% del bambino sopra di età 6-15 anni)». Vanno monitorate possibili interazioni con farmaci tradizionali e altre piante medicinali e nelle prescrizioni vanno rispettate le controindicazioni all'uso in età pediatrica riportate negli studi pubblicati, nelle monografie di riferimento o nelle Farmacopee ufficiali, vanno anche valutati i possibili rischi derivanti da allergie note o sospette alle piante contenute nei preparati e segnalati eventuali effetti avversi tramite la scheda elaborata da Iss, ministero e Aifa che lo stesso sito Fofi mette a disposizione.
In Italia, ricorda Fimp, «oltre il 95% dei prodotti a base di piante medicinali è commercializzato sotto forma di integratore alimentare e di conseguenza assoggettato alle norme legislative del settore alimentare». In particolare per quanto riguarda l'etichetta che deve essere compilata secondo la normativa e rappresenta una fonte di importanti informazioni: nome delle parti della pianta e parte utilizzata, titolo espresso in % dei componenti più importanti secondo farmacopea, quantità in mg del/dei fitocomplessi e dei componenti marker per ml, bustina, compressa, dose minima o massima giornaliera indicata e, ove necessario, modalità di assunzione in relazione ai pasti, informazioni nutrizionali». Secondo
Giampietro Chiamenti, presidente Fimp, «la sicurezza non può passare mai in secondo piano, sia che si tratti di farmaci, alimenti o integratori. L'utilizzo in età pediatrica, richiede infatti particolari cautele, sia in termini posologici che di possibili interazioni/contro-indicazioni».
SImona Zazzetta