In Inghilterra pare che il farmacista clinico acceda alla storia clinica del paziente, inquadri la sua richiesta con algoritmi validati per intercettare eventuali situazioni di rischio per la salute derivanti dall'uso del farmaco, in particolare, se soffre di malattie del cuore, reni e fegato e può riconoscere 3 target. Sicuramente l'uso improprio e l'abuso fenomeno da arginare di cui sono protagonisti le fasce più giovani che ne fanno uso per contrastare l'effetto di doghe e alcool. Esiste poi il target della salute sessuale, che rientra nelle indicazioni del farmaco con l'obiettivo di supportare la qualità della vita e il benessere della coppia. E poi c'è il target del paziente patologico per il quale la gestione della disfunzione erettile diventa una necessità all'interno di una strategia terapeutica per affrontare la patologia primaria».
E secondo Giua questo potrebbe essere riprodotto in Italia. Che gli inglesi si tengano stretto il proprio sistema di servizio farmaceutico ... . Il servizio farmaceutico in Inghilterra, a mio parere, non ha nulla da insegnare a quello italiano. ... Anzi .
Spero proprio che nessuno si faccia intrappolare dalla mania di copiare quello che fanno all'estero e che il farmacista italiano continui a valorizzare la "sua" professionalità e non si spinga a copiare professionalità straniere che potrebbero apparire peggiori della professionalità data dalla laurea breve. Certo così a qualcunpo potrebbe venire in mente che verrebbero regolarizzati coloro (ma chi?!,quando?!, dove? dirà qualcuno al quale consiglierei di provare a controllare e vedrà ...) che, se esistessero, senza ricetta potrebbero anteporre il cassetto alla professionaità.
E' vero spesso ci consigliano di copiare da altri Paese e noi giungiamo a copiare male anche il Black Frydai che dove è nato pèer cultura era limitato al solo veneredì .... ma non pare abbia avuto il successo sperato ... anzi i suoi aspetti negativi li constateremo nei prossimi giorni