ott242013
Futuro farmaci, Pani: occhio a innovatività e appropriatezza
Ricercatori italiani tra i migliori al mondo ma al palo per quanto riguarda risorse economiche a disposizione. Unica soluzione: investire su tecnologie e competenze, che, nel settore farmaceutico significa ricerca e sviluppo. L’impegno è del ministro Beatrice Lorenzin che ha voluto salutare con queste parole l’avvio del 36° congresso nazionale della Società italiana di farmacologia (Sif), inaugurato ieri al Lingotto di Torino. I principali attori del settore sono stati chiamati a confronto per discutere della farmacologia moderna, che va oltre la semplice scoperta di molecole e arriva all’individuazione di nuove indicazioni per farmaci già esistenti piuttosto che dei pazienti adatti a determinate terapie. «Nell’immaginario collettivo, purtroppo, oggi il farmaco è sempre visto sotto il profilo degli effetti collaterali e dei costi, mai dei benefici che arreca» sottolinea Pier Luigi Canonico, presidente Sif. «Invece la scoperta di nuovi farmaci ha consentito da un lato di aumentare la durata media della vita e, dall’altra, di far sì che la stessa sia vissuta meglio. Ci vuole però un sostegno concreto da parte delle istituzioni per interventi di finanziamento alla ricerca e di defiscalizzazione degli investimenti». Quale futuro dunque per il farmaco, con sempre minori risorse disponibili e maggiore attenzione delle autorità regolatorie sul fronte costi e sicurezza? «Il modello blockbuster è tramontato» dice Luca Pani, direttore generale dell’Aifa. «Si va verso la medicina di precisione e bisogna saper valorizzare l’innovazione per offrire ai cittadini farmaci sempre più efficaci promuovendone il corretto impiego. L’Aifa già lavora in questa direzione avendo sviluppato nuovi modelli di valutazione dell’innovatività terapeutica già in discussione presso l’Ema e promuovendo l’appropriatezza prescrittiva attraverso l’Osmed e i registri di monitoraggio. Proprio questi ultimi, con modalità all’avanguardia grazie ai nuovi sistemi informativi, ci consentono di valutare in un contesto real life l’efficacia terapeutica e il rapporto rischio/beneficio e beneficio/costo dei farmaci».
Nicola Miglino