L'ecografia è un sistema di indagine diagnostica medica che utilizza ultrasuoni e si basa sul principio dell'emissione di eco e della trasmissione delle onde ultrasonore. Gli ultrasuoni utilizzati hanno frequenza superiore ai 20 KHz: frequenze maggiori hanno maggiore potere risolutivo dell'immagine, ma penetrano meno in profondità nel soggetto. Queste onde sono generate da un cristallo che sfrutta l'effetto piezoelettrico, inserito in una sonda mantenuta a diretto contatto con la pelle del paziente con l'interposizione di un apposito gel; la stessa sonda è in grado di raccogliere il segnale di ritorno, che viene opportunamente elaborato da un computer e presentato su un monitor. Il tempo impiegato dall'onda nel percorso di andata, riflessione e ritorno viene fornito al computer, che calcola la profondità da cui è giunta l'eco; questo punto si riferisce ad una superficie di suddivisione tra tessuti. L'impiego del gel in questo esame è di cruciale importanza, sia perché facilita lo scorrimento della sonda sulla cute, sia perché aumenta la conduttività degli ultrasuoni attraverso il derma. Infatti, l'aria non è un buon conduttore per le onde meccaniche sonore, oppone una certa resistenza che va minimizzata per effettuare un'ecografia con un'immagine chiara e facilmente leggibile. L'ecografia è considerata un esame di base o di filtro rispetto a tecniche di Imaging più complesse come la risonanza magnetica o l'angiografia. Può essere utile in certi casi disporre di un gel per ecografia formulato ad hoc.
Esempi formulativi: Materiali: becher, bacchetta di vetro, piastra riscaldante, pHmetro
Esempio 1 Acqua depurata 91,95g Miscela di nipagine 0,15g Sodio cloruro 1,1g Carbopol 1,2g NaOH 10% qb a neutralità In un becher portare l'acqua all'ebollizione, quindi sciogliervi le nipagine. A raffreddamento aggiungere il cloruro di sodio. Aggiungere quindi il carbopol e lasciare riposare per consentire una miglior idratazione. Neutralizzare con NaOH.
Esempio 2 Sodio cloruro 14g Glicole propilenico 10g Idrossietilcelluosa 3g Acqua preservata 1b a 100g Sciogliere il sodio cloruro nell'acqua preservata, quindi aggiungervi il glicole propilenico. Far cadere a pioggia l'idrossietilcellulosa sulla soluzione sotto costante agitazione. Lasciare idratare per 24 ore, quindi rimescolare per uniformare.
Esempio 3 Carbomer 0,5g Etanolo 96% 5g Glicole propilenico 20g Sodio idrossido 10% qb a pH 7 Acqua depurata qb a 100g Disperdere il carbomer in acqua preservata, sotto agitazione aggiungere glicole propilenico e alcool. Lasciare riposare 24 ore, quindi aggiungere NaOH fino a neutralità.
Luca Guizzon Farmacista territoriale esperto di fitoterapia, Farmacia Campedello, Vicenza
Fonti: Manuale di preparazioni galeniche, Bettiol
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