OMEOPATIA

ott282021

Glonoinum, profilo e azione

Il Glonoinum è la nitroglicerina che può esplodere violentemente sotto scosse brusche o esposizione a fonti di calore. Le principali indicazioni d’uso in omeopatia

Glonoinum, profilo e azione
Il Glonoinum è la trinitrina o nitroglicerina, sintetizzata nel 1.846 da un chimico italiano combinando gli acidi nitrico e sulfurico con la glicerina a formare un liquido oleoso dal sapore dolce e bruciante, che può esplodere violentemente sotto scosse brusche o esposizione a fonti di calore elevato. Fu stabilizzato circa 20 anni dopo da Alfred Nobel e chiamato "dinamite". Già un anno dopo la scoperta della trinitrina, Constantin Hering e altri omeopati a Filadelfia si sottoposero ad un proving con dosi ponderali del composto, secondo la tecnica hannemaniana (una goccia deposta sulla lingua provoca una accelerazione del battito cardiaco talmente rapida da essere percepita con le dita e una cefalea congestizia violenta). Ma il lavoro, pubblicato nel 1849, fu contestato dal mondo medico allopatico. Trenta anni dopo la sua azione sull'angina pectoris fu confermata da William Murrel con un articolo pubblicato su Lancet. La nitroglicerina aveva un effetto vasodilatatore in grado di indurre lo svuotamento delle cavità cardiache per vasodilatazione e conseguente tachicardia compensatrice che agisce negativamente sulla diastole.

Principali indicazioni d'uso

Congestione cerebrale improvvisa per afflusso di sangue alla testa, volto congesto con vampate di calore, pulsazione delle carotidi. Ipertensione parossistica con crisi improvvise, tachicardia e tachiaritmia, precordialgie. Menopausa con vampate di calore e cefalea.

Caratteristiche psicologiche del paziente

Disorientamento e stato confusionale, vertigini e perdita improvvisa di coscienza.

Sintomi e modalità di reazione

Sensazioni: pulsazioni violente come se il capo stesse per esplodere, palpitazioni e crisi ipertensive scatenate da esposizione a fonti di calore e bevande alcooliche. Aggravamento: con esposizione a sorgente di calore (insolazione, stanza calda..), con le scosse, col rumore, con l'alcool. Miglioramento: stando immobile e comprimendo la testa fra le mani, all'aria aperta.

Posologia

Nelle cefalee dosi in scala (9-15-30 CH) nei tre giorni successivi o 9 CH in granuli da diradare col miglioramento. Nella tachicardia, ipertensione e menopausa: 9 o 15 CH all'insorgenza proseguendo secondo l'intensità dei sintomi.

Il simile cura il simile

I dati tossicologici emersi dalla sperimentazione di Hering, sono riportati oggi nei testi di Medicina del Lavoro per descrivere i casi di intossicazione professionale conseguenti a inalazione o assorbimento percutaneo nei lavoratori esposti ai nitrati alifatici (cefalee congestizie brutali, eretismo cardiaco con tachicardia, precordialgie con dolore al cuore e intorpidimento irradiato al braccio sin.). Dosi omeopatiche del medicinale curano quegli stessi sintomi per un parallelismo d'azione terapeutica.

Tiziana Di Giampietro
Si ringrazia Siomi (Società italiana di medicina integrata) per la gentile collaborazione.
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