ott252016
Gran Bretagna, troppe farmacie una vicina all'altra. L'Nhs vuole tagliare i finanziamenti
Una farmacia su quattro in Gran Bretagna è a rischio chiusura. La notizia rilanciata da molti quotidiani inglesi arriva dopo che il ministro della Salute
David Mowat, parlando alla Camera dei Comuni, ha annunciato l'intenzione di ridurre i sussidi alle farmacie per i prossimi due anni. L'ipotesi, peraltro, era circolata già nella primavera scorsa, quando Pharmacy voice (
http://www.farmacista33.it/farmacie-inglesi-a-rischio-chiusura-sempre-meno-finanziamenti-pubblici/politica-e-sanita/news--35959.html?word=farmacie), l'organizzazione che riunisce i rappresentanti delle principali associazioni di categoria, aveva lanciato l'allarme tagli. Mowat nel suo discorso ha dettagliato le linee guida dell'intervento, sottolineando come la spesa per le farmacie sia cresciuta in un decennio di oltre il 40% per arrivare a 2,8 miliardi l'anno e come In media ogni anno una farmacia di comunità riceva sovvenzioni per 220mila sterline dall'Nhs. Il piano di interventi prevede due tranche di tagli: la prima da portare a termine entro il 2016 di 2,6 miliardi di sterline, la seconda, a fine 2017, di 2,5 miliardi di sterline.
Ma le farmacie che operano nelle zone depresse del paese non devono temere interventi, che si concentreranno, invece, sulle farmacie organizzate in "clusters", ossia tre o più collocate a 10 minuti l'una dall'altra. Il 40% del totale, secondo il Dipartimento della Salute britannico, che sottolinea il caso di Leicester dove 12 farmacie sono a pochi minuti l'una dall'altra. «È dura» spiega Mowat «giustificare simili sovvenzioni con un'organizzazione di questo tipo». Secondo le valutazioni del ministro l'ideale sarebbe una fusione tra diversi esercizi che non condizioni significativamente l'accesso al servizio farmaceutico. I risparmi ottenuti, spiega Mowat, potranno essere riutilizzati in altre componenti del Servizio sanitario. Secondo molti osservatori, peraltro, il rischio di questi interventi, è che aumenti la pressione sui medici di base e sugli ospedali, a loro volta in sofferenza per le ristrettezze economiche in cui versano.