Concorsi e pendenze giuridiche. Puglia sblocca interpello. In Sicilia vincitori vanno per vie legali
Mentre in Puglia, dopo che il Tar Bari ha rigettato i ricorsi che mettevano a rischio due sedi, si andrà all'interpello entro la fine di gennaio, in Sicilia i vincitori del concorso stanno passando alle vie legali per tutelarsi a loro volta dai ricorsi pendenti alcuni dei quali verranno discussi a ottobre, altri sine die. Ma gli ostacoli giuridici sono tutt'altro che risolti un po' ovunque e laddove ci sono pronunce dei giudici amministrativi ci sono anche potenziali ricadute sui procedimento concorsuali in corso in altre regioni. A fare il punto sul fronte giuridico è l'avvocato Gustavo Bacigalupo, dello studio associato Bacigalupo-Lucidi che proprio sulla Sicilia ricorda che la Regione «procederà immediatamente a interpelli, assegnazioni, accettazioni, assegnazioni definitive, escludendo dall'elenco offerto ai primi interpellati le sedi sub judice, cioè quelle per le quali siano tuttora pendenti iniziative giudiziarie in ordine alla loro istituzione». Vale a dire 57 in meno, di cui 20 solo a Palermo dove in totale ne erano previste 29. I vincitori costituitisi in comitato, coordinato da Giuseppe Augello, sono passati alle vie legali. «Abbiamo chiesto una valutazione sugli estremi per il danno economico per lentezze burocratiche» spiega Augello a Farmacista33 «ci costituiremo parte attiva contro i comini inadempienti per il piano farmacie e chiederemo all'assessore di fare istanza ai tar coinvolti di tratta la materia in unica soluzione, accorpando i procedimenti. Ma anche gli Ordini dovrebbero attivarsi perché qui si tratta di tutela della nostra professione non di atti sindacali. Bisognerebbe creare un coordinamento nazionale per i vincitori del concorso». Secondo Bacigalupo, a differenze della Toscana dove la Regione ha proceduto allo stesso modo, «la scelta della Sicilia st suscitando un vespaio e quindi può darsi che la Regione stessa (o il Tar) vi ponga riparo». Situazione sbloccata in Puglia dove, con due decreti dei primi giorni dell'anno, come ricordava Bacigalupo, il Tar di Bari aveva «temporaneamente sottratto due sedi del comune di Valenzano che la Regione aveva istituito nella revisione straordinaria e ora confermato nella pianta organica in quella ordinaria». Nella pronuncia, attesa per il 26 gennaio, si legge che il Tar ha rigettato il ricorso, respingendo l'istanza cautelare, che rappresentava, dicono fonti interne alla categoria, «una minaccia che avrebbe inficiato la graduatoria». A giorni la Regione dovrebbe riavviare il procedimento di interpello. Effetto "domino" in Abruzzo della sentenza del Consiglio di Stato sui punteggi dei farmacisti rurali (cfrFarmacista33 19 dicembre 2015). I criteri di valutazione adottati dalla commissione sono stati pubblicati sul Bur Abruzzo del 18/12/2015 e, ricorda Bacigalupo, «quello di 35 punti è ritenuto espressamente quale punteggio "massimo" per i titoli relativi all'esercizio professionale» e aggiunge: «È astrattamente possibile che i giudici amministrativi possano assumere tali criteri di valutazione come di per sé lesivi della posizione dei rurali derivante dalla maggiorazione del 40%». Per il momento, fa sapere che si registrano «come era facile prevedere» numerose istanze di riesame da parte dei rurali nel concorso abruzzese e aggiunge che «non si può del resto escludere che le pressioni esercitate dai rurali possano indurre qualche Regione a riformulare o formulare ex novo la graduatoria in adesione al dictum del Cds». Nessun effetto sembra averlo avuto la delibera della Regione Emilia Romagna sulla co-titolarità ma, fa notare l'avvocato, come si dovrà comportare l'amministrazione di altre regioni con assegnatari di sedi «siano stati immessi nel diritto di esercizio di una farmacia emiliana quali co-titolari o titolari pro quota, e per ciò stesso equiparabili a titolari in forma individuale?»
Simona Zazzetta
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