Sanità

mag252021

Green pass europeo, tre tipologie di certificati operative dal 1° luglio

Green pass europeo, tre tipologie di certificati operative dal 1° luglio

Il certificato verde dovrebbe essere pienamente operativo a partire dal 1° luglio distinto in tre tipologie

Manca poco ormai all'approvazione del certificato verde digitale e cartaceo europeo (Digital green pass) per gli spostamenti in tutta l'Unione: dovrebbe essere pienamente operativo a partire dal 1° luglio distinto in tre tipologie. Dopo mesi di discussioni, per evitare conflitti normativi fra i vari Paesi e salvare le vacanze estive, i leader dovrebbero dare gli ultimi ritocchi all'accordo durante il prossimo Consiglio dell'UE e poi il Parlamento europeo dovrebbe dare il via libera finale.


Vaccinazione, test negativo, guarigione da Covid

Saranno disponibili tre tipologie di certificati: uno che attesta la vaccinazione, uno il test negativo e uno l'avvenuta infezione e guarigione da Covid. I certificati saranno gratuiti per i cittadini dell'UE e disponibili sia in formato cartaceo che elettronico. Il pass non costituirà un presupposto per esercitare il diritto alla libera circolazione e non sarà considerato documento di viaggio. Potrà, però, essere valido anche per gli Stati membri non UE della zona Schengen: Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera. Tuttavia, molti degli aspetti cruciali del pass digitale rimarranno nelle mani dei vari Stati membri. Ad esempio, spetterà alle singole nazioni decidere se una sola dose di vaccino sarà sufficiente per concedere il certificato o se dovrà essere fornito un risultato negativo di test molecolare al rientro. Altro aspetto importante per gli Stati membri sarà la possibilità di adottare ulteriori restrizioni nazionali sui viaggi usando la quarantena, l'autoisolamento o i test, il tutto proporzionato per salvaguardare la salute pubblica. In generale, i certificati saranno rilasciati a coloro che sono stati vaccinati, in possesso di un test negativo (Pcr o rapido antigenico) o la prova di essere guariti dall'infezione. Nel caso di persone che hanno avuto il virus e sono guarite, il certificato sarà valido dal 11° giorno dopo il primo test positivo e per 180 giorni.


Da incertezza sulle varianti dubbi su quarantena al rientro

Considerata l'incertezza sulle varianti (soprattutto quella indiana), è ancora in discussione se i turisti, una volta rientrati nel loro paese di origine, dovranno mettersi in quarantena. Su questo aspetto è probabile che le nazioni che adotteranno questa scelta dovranno avvisare la Commissione con due giorni di anticipo e che la misura dovrà essere proporzionata per evitare contraccolpi al segmento del turismo, già messo a dura prova durante questo lungo periodo di pandemia. Il grande timore è che una decisione di questo tipo possa scoraggiare i viaggiatori e creare ulteriori criticità. Si teme, infatti, che le regioni più critiche rispetto al pass vaccinale possano incoraggiare i loro concittadini ad evitare viaggi fuori dai paesi di residenza per aumentare la domanda interna.
Inoltre, il "digital green pass", pensato per facilitare i viaggi all'interno dell'Unione, potrebbe anche essere utilizzato a livello domestico. Spetterà agli Stati membri la decisione su come usarlo a livello nazionale e sarà regolato dalle leggi di ogni singola regione. Infine, per i test molecolari, su proposta del Parlamento Europeo, sono stati stanziati circa cento milioni di euro dal bilancio dell'Unione, per rendere gli esami più sostenibili per tutti cittadini europei.

Cristoforo Zervos
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