mar42013
I supplementi di DHA in gravidanza fanno bene al neonato
L'assunzione in gravidanza di 600 milligrammi di Dha (acido docosaesaenoico, un acido grasso polinsaturo del gruppo degli omega-3) è associata a un minor rischio per il neonato di basso peso alla nascita e di prematurità. Lo rivela un trial randomizzato e controllato in doppio cieco condotto tra il 2006 e il 2011 da un gruppo di ricercatori americani, diretto da Susan Carlson del Dipartimento di Dietetica e Nutrizione dell'Università di Kansas City. Lo studio, pubblicato sull'American Journal of Clinical Nutrition, ha seguito la gravidanza di 350 donne, divise in due gruppi, che a partire almeno dalla ventesima settimana hanno ricevuto Dha o placebo. L'analisi sulla base dell'intention-to-treat ha rilevato che solo il 78% delle capsule di DHA sono state effettivamente assunte (contro un'analoga percentuale di capsule di placebo). «Una riduzione dei parti pretermine e di quelli con peso molto basso alla nascita potrebbe essere significativa sia sul piano clinico sia su quello della sanità pubblica» spiega la Carslon, sottolineando come la carenza di Dha nei neonati sia particolarmente frequente negli Stati Uniti rispetto per esempio a Norvegia e Australia. Il Dha si trova naturalmente nella membrana cellulare, ed è particolarmente abbondante nelle cellule cerebrali. Poiché le donne americane tendono a consumare meno alimenti contenenti Dha rispetto alle donne di altri paesi, il ricorso ai supplementi pare utile a ridurre i rischi di carenze nei neonati, che potrebbero avere conseguenze anche a distanza di tempo dalla nascita. Per questo motivo il trial di cui sono stati pubblicati i risultati a cinque anni proseguirà per altri cinque conìtinuando a raccogliere intervalli regolari informazioni sullo sviluppo a 18 mesi e durante l'infanzia.