mar162011
Incompatibilità, voto rinviato dopo un confronto al calor bianco
Si è conclusa con un nulla di fatto la seduta del Consiglio delle Regioni che, mercoledì, avrebbe dovuto votare il nuovo regolamento di Federfarma sulle incompatibilità tra le cariche. Tutto rinviato di quindici giorni, per cercare nel frattempo una ricomposizione della frattura che la bozza approvata ieri dalla commissione incaricata ha scavato nel Consiglio stesso. Come già scritto (vedi Farmacista33 del 14 marzo), il documento portato al voto dell’assemblea presentava alcuni “ammorbidimenti” rispetto alla versione circolata la settimana precedente, a cominciare dalla limitazione delle incompatibilità al solo consiglio di presidenza per chi dirige o siede nel consiglio di amministrazione di una società della distribuzione intermedia. La limatura, tuttavia, non è bastata ad accontentare quella fetta di consiglio che proviene dal mondo delle cooperative e nel corso della mattinata il confronto si è riscaldato a tal punto che sono anche volate minacce di secessione. Di qui la decisione di aggiornare la seduta di due settimane, in modo da lavorare su alcune proposte di mediazione emerse nel corso dei lavori. Tra queste quella di Carlo Ghiani, presidente di Credifarma (immune a incompatibilità perché la società che presiede è controllata da Federfarma per il 66%), che ha ipotizzato di controbilanciare il paletto contro le cooperative con l’inserimento di un loro rappresentante in consiglio di presidenza.