apr302013
Indagine sigarette elettroniche, a Torino spunta anche il benzene
Sono una decina i procedimenti aperti dalla procura di Torino sulla diffusione delle sigarette elettroniche nel territorio nazionale. I fascicoli (che annoverano anche degli indagati) sono il frutto degli accertamenti dei carabinieri del Nas e dell'iniziativa del pm Raffaele Guariniello. Ad essere contestata, in genere, è la violazione del codice del consumo perché le etichette, secondo quanto viene ipotizzato, non riportano informazioni corrette o comunque adeguate. Per esempio accade che ci siano tracce di nicotina in campioni di prodotti certificati come ''nicotina zero'', oppure che il livello di nicotina sia inferiore rispetto a quanto dichiarato in etichetta. Recentemente però gli esperti dell’università di Torino hanno scoperto anche la presenza di benzene nelle ricariche di alcuni di questi prodotto. Le fialette, confezionate in Cina, erano messe in commercio in Italia da una ditta torinese. Il benzene è una sostanza cancerogena (presente nelle sigarette ordinarie) e Guariniello h immediatamente informato il ministero della Salute di questo riscontro. A questo si aggiungono altre irregolarità emerse da un nuovo filone di indagine sugli ambienti di lavoro: un'ispezione in una ditta produttrice avrebbe destato delle perplessità riguardo alla sicurezza del personale, adibito all'impiego di sostanze che possono anche avere effetti di tipo tossico e che richiedono una certa cautela quando vengono maneggiate.