giu212017
Industria farmaceutica Next generation: parola d'ordine convergenza di saperi
Pillole intelligenti assunte una volta al mese che rilasciano ogni giorno la dose necessaria di farmaci, lenti a contatto dotate di biosensori che misurano la glicemia connesse a un'
app, nanostrutture che indirizzano il farmaco verso target specifici. Sono questi i nuovi scenari che si aprono all'orizzonte lasciando presagire un futurodiverso per l'industria farmaceutica. È quanto emerge dall'indagine congiunta Farmindustria-Bain & Company in occasione dell'Assemblea pubblica di Farmindustria in corso oggi a Roma presso il Teatro Argentina.
La parola d'ordine è "convergenza" tra pharma e Ict (Information and Communications Technology) puntando sulle persone e trasformando le aziende in
solution companies vale a dire imprese che offrono soluzioni integrate, in una logica sempre meno orientata al solo prodotto e sempre più
human centred, in cui il farmaco diviene un processo, si fonde con i dispositivi e i servizi digitali, e la genomica sposa i Big data per puntare veloce alla medicina personalizzata.
"Nei prossimi tre anni - spiega l'indagine - le imprese del farmaco in Italia imboccheranno con decisione la strada dell'innovazione digitale. L'88% pensa di portarla nella produzione e il 71% nella Ricerca".
Per vincere la sfida digitale le imprese sono pronte a usare una nuova cassetta degli attrezzi. Puntando su una formazione che sappia cogliere la velocità del cambiamento che è di gran lunga superiore a quella dell'apprendimento per preparare profili professionali, di giovani e meno giovani, totalmente diversi rispetto agli attuali. Un settore, quindi, ad alta tecnologia e ad alto valore aggiunto che nel prossimo futuro si troverà ad affrontare grandi sfide. «Per vincerle, l'industria farmaceutica chiede un nuovo Patto con le Istituzioni per rafforzare quello siglato 4 anni fa che ha portato - afferma
Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria - nel nostro Paese investimenti, Ricerca e occupazione. Un accordo vincente da rivedere alla luce della velocissima rivoluzione digitale e della medicina personalizzata. Le imprese del farmaco hanno vissuto quattro anni con ottimismo e passione, ma anche con responsabilità e rigore, mantenendo le promesse fatte. E oggi l'industria farmaceutica è, a detta di tutti, un
asset strategico del Paese. La fiducia c'è ancora, perché tanti sono gli elementi positivi del sistema Italia anche se c'è ancora da fare. Manca l'ultimo miglio - conclude Scaccabarozzi - per arrivare a una nuova
governance. Da percorrere insieme, seguendo il modello che il mondo ci invidia, con la collaborazione di Istituzioni, pazienti e medici.
Governance che abbia come fondamento un finanziamento adeguato alla domanda di salute, con risorse ad hoc per i farmaci innovativi. Il superamento dei tetti di spesa, a partire da quella per acquisti diretti. L'uniformità delle politiche sanitarie su tutto il territorio con un migliore accesso alle cure, senza differenze regionali».