Infezioni virali e rischio di Alzheimer: collegamento osservato nella popolazione europea
Virus influenzali e altri comuni virus aumentano il rischio di malattie neurodegenerative come Alzheimer e Parkinson. Dati su popolazione europea
Attraverso l'analisi di circa 450mila dati sanitari in formato elettronico, un team americano ha trovato un collegamento tra infezioni da influenza e altri comuni virus e un aumentato rischio di malattie neurodegenerative come Alzheimer e Parkinson, più in là negli anni, con alcune delle esposizioni a virus che erano associate a un aumento del rischio di malattia cerebrale fino a 15 anni dopo l'infezione. I risultati dell'indagine, che ha trovato almeno 22 collegamenti tra infezioni virali e malattie neurodegenerative, sono stati pubblicati su Neuron, ma gli stessi ricercatori hanno sottolineato che i dati mostrano una possibile connessione e che non è ancora chiaro in che modo e se le infezioni siano la causa della comparsa delle malattie a livello cerebrale.
L'impostazione dello studio e i database utilizzati
Per capire se i virus sono collegati alle malattie cerebrali, Kristin Levine, del Center for Alzheimer's Related Dementia di Bethsda, nel Maryland (USA), e colleghi hanno analizzato centinaia di migliaia di dati medici. Il team ha esaminato, prima di tutto, dati da circa 35mila persone con malattie cerebrali e circa 310mila senza, compresi nel database finlandese FinnGen. Da questa prima analisi, il team ha trovato 45 collegamenti significativi tra infezioni e malattie cerebrali. A questa prima fase ha fatto seguito l'incrocio dei risultati con oltre 100mila dati raccolti da un altro database, la UK Biobank. E dopo questa ulteriore analisi, sono rimasti 22 collegamenti tra infezione e malattie cerebrali.
Associazione tra encefalite virale e malattia di Alzheimer
Una delle associazioni più evidenti è stata osservata tra l'encefalite virale, una rara infiammazione del cervello che può essere causata da diverse tipologie di virus, e la malattia di Alzheimer. Le persone con encefalite, infatti, avrebbero una probabilità di circa 31 volte più alta di sviluppare Alzheimer più in là negli anni rispetto a persone che non avevano sofferto di encefalite.
Altre associazioni, invece, erano meno evidenti. Le persone che avevano avuto un'infezione da virus dell'influenza accompagnata da polmonite, per esempio, avrebbero una probabilità di quattro volte più alta di sviluppare Alzheimer rispetto alle persone che non avevano avuto l'infezione con polmonite. In ogni caso, secondo gli stessi autori, non vi erano associazioni che mostravano che le infezioni potevano essere in qualche modo protettive nei confronti del cervello. Lo studio mostra solo un collegamento tra le due condizioni e non un'associazione di causalità, uno dei limiti dello studio è che vengono presi in considerazione solo i dati sanitari registrati, il che significa che l'associazione è stata fatta solo per i casi più gravi di infezione, quelli che hanno portato a chiedere assistenza. Secondo l'epidemiologo Kjetil Bjornevik, della Harvard T. H. Chan School of Public Health di Boston, prendere in considerazione anche infezioni più lievi, invece, avrebbe potuto ridurre l'associazione mostrata dall'indagine. Lo studio, poi, si è limitato solo alla popolazione europea, per cui sono state escluse quelle infezioni virali prevalenti in altre zone del mondo, come il virus Zika e il West Nile, per le quali, dunque, non è stata indagata l'eventuale associazione con le malattie cerebrali.
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A cura di Francesca Giani
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