gen162013
Influenza in Usa: livelli epidemici e vaccini scarseggiano
La stagione influenzale negli Stati Uniti sta vivendo un apice di criticità: 47 stati federali colpiti a livelli epidemici e carenza di vaccini nei punti vendita. La risposta ai responsabili sanitari federali e locali, che invitano la popolazione a immunizzarsi, infatti, è arrivata dalle farmacie che hanno reso noto che alcuni punti vendita delle catene Rite Aid e Walgreens, farmacie capillarmente diffuse in America, non hanno più dosi disponibili. Ma, hanno fatto sapere che sono già state attivate le procedure per muovere velocemente le scorte di vaccini da un lato all'altro degli Stati Uniti. I Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc), suggeriscono dunque di telefonare prima di recarsi in farmacia per avere il vaccino e di consultare il sito healthMapVaccineFinder per informarsi in tempo reale sulla disponibilità in diversi codici postali. Picco in arrivo anche in Italia: 200mila i colpiti dal virus nella prima settimana di gennaio e in questi ultimi sette giorni si registra un aumento significativo, con circa 350mila persone colpite. Sono questi gli aggiornamenti forniti da una nota la Simg, Società italiana di medicina generale che sottolinea che la situazione nazionale e, più generale, europea «non è paragonabile a quanto accade negli Usa, dove l'epidemia ha messo in ginocchio ben 44 Stati costringendo ad allestire tendopoli fuori dagli ospedali per la mancanza di posti letto». Merito della rete di medici sentinella, chiarisce Claudio Cricelli, presidente Simg, se «siamo in grado di fornire con tempestività informazioni sull'evoluzione della patologia e svolgiamo un'attività' sia di tipo epidemiologico che virologico». Secondo le rilevazioni, in Europa l'attività del virus sta aumentando con maggiore intensità nelle zone settentrionali e occidentali del continente ma il ceppo A/H3N2, che ora è il più diffuso negli Usa e può provocare gravi complicazioni come la polmonite, è in minoranza. «Assistiamo a un'importante circolazione di virus B dell'influenza» aggiunge Aurelio Sessa, presidente Simg Lombardia «e le infezioni da virus A vedono una maggior prevalenza del virus pandemico A/H1N1(27%) su quello A/H3N2 (13%), ma è necessario mantenere alta la soglia d'attenzione».