Sanità

ott302019

Integratori, farmacista figura competente su consiglio e selezione prodotti

Integratori, farmacista figura competente su consiglio e selezione prodotti

Il mercato degli integratori è in espansione, al farmacista occorre tempo e studio per compiere una selezione qualitativa dei prodotti da trattare

Quello degli integratori è un mercato che si conferma in continua crescita e nel quale la farmacia rimane il canale distributivo di riferimento. Proprio alla luce di questa forte espansione, il ruolo del farmacista diventa quanto mai indispensabile, non solo nella relazione con il paziente, ma anche a valle, nelle modalità di scelta dei prodotti. In particolare, per valorizzare al massimo l'apporto della professione occorre «tempo e studio, elementi che permettono al farmacista di fare una valutazione su basi scientifiche delle composizioni che vengono proposte nei numerosi item, nazionali ed esteri, e poter così compiere una selezione qualitativa dei prodotti da trattare».
La riflessione arriva da Maurizio Cini, professore all'Università di Bologna e presidente Asfi, ed è uno dei messaggi usciti dal convengo che Asfi, insieme a Federsalus ha organizzato nel corso di FarmacistaPiù, dal titolo "Integratori alimentari: dalla notifica dell'etichetta alla pubblicità". Intanto, sempre di recente, da parte del Ministero della Salute è stato messo a disposizione un opuscolo destinato ai cittadini, per favorirne un corretto utilizzo.


Il ruolo del farmacista

«Quello degli integratori» spiega Cini «è un comparto in forte espansione, che vede sul mercato un'offerta di migliaia di prodotti. La farmacia, già oggi, è il canale d'elezione per l'acquisto degli integratori, anche sulla base di una scelta che, a mio parere, vede tra le motivazioni proprio un rapporto di fiducia farmacista-cliente». Ma per poter offrire «una elevata garanzia ai propri clienti occorre attuare una scelta consapevole e documentata dei prodotti che si vuole offrire». Si tratta cioè di «studiare quanto è presente in commercio e prestare la massima attenzione alla fase di selezione, in modo che poggi su basi scientifiche e sia guidata dai livelli di garanzia che si vuole offrire alla propria clientela. Il farmacista dovrebbe essere in grado infatti di analizzare le composizioni disponibili, scegliere i prodotti adatti alla risposta di salute che viene data in farmacia, nonché, in un secondo step, capire quali sono quelli che possono utili a particolari soggetti, svolgendo anche una funzione di consulente per i cittadini». Competenze, queste, che «il farmacista, in buona parte, già ha». Certamente «si tratta di un processo che può richiedere tempo, ma che sarebbe bene che entrasse come prassi in tutte le farmacie e parafarmacie, un po' per tutti i prodotti che non sono farmaco». Per altro, «tale procedura permetterebbe anche di poter comunicare al proprio cliente che i prodotti venduti in farmacia sono passati attraverso una valutazione qualitativa prima di essere messi a disposizione della clientela».


Il vademecum dal Ministero

Intanto, di recente, sul sito del Ministero della Salute è stato pubblicato un "Decalogo per un uso corretto degli integratori alimentari" destinato ai cittadini. «La richiesta di benessere da parte dei consumatori spinge verso un uso crescente degli integratori alimentari, che oggi coinvolge circa la metà della popolazione italiana. L'impiego di tali prodotti deve avvenire in modo consapevole e informato sulla loro funzione e le loro proprietà per risultare sicuro e utile sul piano fisiologico, senza entrare in contrasto con la salvaguardia di abitudini alimentari e comportamenti corretti nell'ambito di un sano stile di vita». Tra i messaggi valorizzati nella guida il fatto che si tratta di prodotti che «non hanno una finalità di cura, prerogativa esclusiva dei farmaci, perché sono ideati e proposti per favorire nell'organismo il regolare svolgimento di specifiche funzioni o la normalità di specifici parametri funzionali o per ridurre i fattori di rischio di malattia. L'impiego di integratori, per risultare sicuro e adatto alle specifiche esigenze individuali, deve avvenire in modo consapevole e informato sulla loro funzione e sulla valenza degli effetti svolti, senza entrare in contrasto con l'esigenza di salvaguardare abitudini alimentari e comportamenti corretti nell'ambito di uno stile di vita sano e attivo».

Francesca Giani
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