gen262018
Integratori, indagine Federsalus: filiera in crescita, mercato vicino ai 3 miliardi di euro
Un mercato complessivo che sfiora i tre miliardi di euro, di cui la farmacia detiene una quota del 92% (2,5 miliardi di euro). Il comparto integratori è il secondo, per fatturato, in farmacia, dopo l'etico di marca e l'Italia si conferma leader di vendite in Europa, seguita Germania, Russia, Regno Unito e Francia.
La presentazione, a Milano, della terza indagine curata dal Centro Studi Federsalus su "La filiera italiana dell'integratore alimentare" è l'occasione per fare il punto su prodotti che sempre più sono entrati nelle abitudini dei cittadini (uno su due ne fa uso secondo le rilevazioni Gsk). Il presidente Andrea Costa ricorda che secondo l'indagine - svolta su 85 delle 185 aziende aderenti a Federsalus, che copre circa la metà del comparto - risulta che «il principale driver per promuovere gli integratori è l'informazione medico-scientifica, sulla quale investe il 66% delle aziende interpellate, seguito dagli investimenti in pubblicità diretta ai consumatori. L'informazione rivolta a farmacisti e medici è fondamentale, per accrescere in questi professionisti la cultura su questi prodotti, tanto più in tempi nei quali si trovano a confrontarsi con pazienti che, abituati ad approvvigionarsi di notizie on line, arrivano in farmacia e negli studi medici già "preparati"». La vocazione all'export è ancora ridotta (si aggira attorno al 20%) ma, secondo il sondaggio, destinata a crescere: tre quarti delle aziende afferma di avere aumentato la quota di esportazioni nel corso del 2017. Alto il gradimento espresso dalle associate per il pacchetto di incentivi contenuti nel pacchetto governativo Industria 4,0, di cui ha usufruito il 65 per cento del campione.
Quote rosa? Tra le associate di Federsalus non ce n'è bisogno, visto che - come fa notare la vice presidente Cristina Tosi - il 55% degli addetti è di sesso femminile. Criticità? Il ruolo degli integratori alimentari nel contribuire a fare prevenzione è sempre più riconosciuto ma, trattandosi di prodotti a completo carico del cittadino, l'associazione punta a raggiungere l'obiettivo di una Iva fissa al 10 per cento per tutte le tipologie di referenze. Rimborso Ssn? «È ancora presto per parlarne», conclude Costa.