Intelligenza artificiale in farmacia: vantaggi e criticità per farmacisti e pazienti
Vantaggi e criticità nell'uso in sanità dell'intelligenza artificiale e quali competenze per gli operatori sanitari. All'evento Fenagifar si parla di innovazione
Gestione dei dati per trovare pattern e correlazioni, automazione di compiti ripetitivi e a basso valore aggiunto, collaborazione multiprofessionale e uso del fascicolo sanitario elettronico sono alcune delle opportunità offerte dalle tecnologie basate sull'intelligenza artificiale (AI) all'operatività della farmacia, senza perdere la relazione tra farmacista e paziente. Ne ha parlato oggi Vittorio Carlei, Docente di Advanced Analytics & Business Intelligence alla Luiss Guido Carli di Roma, durante l'evento "Pharma Assistant Bot: l'intelligenza artificiale al servizio dei farmacisti", organizzato da Fenagifar a Roma presso la Camera dei Deputati, con il patrocinio di Fofi, Federfarma, Fondazione cannavo e Utifar e in media partnership con Edra. Durante l'evento è stato presentare il nuovo "Pharma Assistant Bot": uno strumento basato su un software di intelligenza artificiale pensato e progettato per informare i farmacisti.
L'intelligenza artificiale al servizio dell'uomo
Carlei ha sottolineato come l'intelligenza artificiale (IA) rappresenti oggi una rivoluzione tecnologica che ha il potenziale per trasformare il settore sanitario in Italia: circa il 50% delle company del settore farmaceutico e dell'healthcare implementerà strategie di Intelligenza Artificiale entro il 2025. Afferma Carlei: "Il 50% è un numero importantissimo ma non è ancora nulla, in realtà rispetto a quello che possiamo fare. Se noi immaginiamo quale sarà il futuro dell'intelligenza artificiale sarà talmente pervasivo, talmente imponente che la nostra immaginazione deve essere più forte, altrimenti saremo in ritardo. E se saremo in ritardo questo implicherà inevitabilmente che da opportunità diventi minaccia". E aggiunge: "L'intelligenza artificiale è uno stadio in cui l'uomo immagina la replica di processi cognitivi dentro le macchine. L'abbiamo già fatto con la forza meccanica, abbiamo messo da parte animali e persone e abbiamo cominciato ad utilizzare le macchine per fare il lavoro manuale". Per questo quando si dice che l'intelligenza artificiale prenderà il posto dell'uomo "non è possibile, perché l'uomo ha una creatività che è insuperabile. Quindi noi abbiamo già visto macchine prendere il posto non degli uomini, ma del loro lavoro".
Quali vantaggi dell'IA in ambito sanitario
"Oggi i tempi sono maturi perché si possa parlare di intelligenza artificiale perché si comincia a vedere che cos'è davvero. Non è soltanto una grande elaborazione dei dati, è l'emancipazione di processi cognitivi che possono essere ripetuti nel tempo, che possono essere automatizzati in qualche modo. Se noi dobbiamo immaginarci il futuro, ce lo dobbiamo immaginare attraverso questa tecnologia, come se mettessimo degli occhiali e cominciassimo a capire come le cose devono cambiare. E dentro questo cambiamento noi ci dobbiamo inserire in maniera progettuale" afferma ancora Carlei.
Ecco, quindi, quali possono essere i vantaggi nell'utilizzo dell'IA nel campo sanitario: -Utilizzo dei dati per individuare pattern e correlazioni nel migliorare diagnosi e trattamenti, riducendo gli errori e supportando le decisioni di medici e farmacisti. -Automazione di compiti ripetitivi e a basso valore aggiunto: come ad esempio l'elaborazione delle prescrizioni, l'identificazione di interazioni farmacologiche e l'adattamento i dosaggi. Questo libera il tempo dei farmacisti per la consulenza e l'interazione con i pazienti, migliorando l'assistenza complessiva. -Collaborazione tra figure sanitarie e utilizzo del fascicolo sanitario elettronico che consente un accesso rapido e sicuro alle informazioni dei pazienti. Ciò facilita la condivisione di informazioni tra professionisti della salute e promuove una gestione più integrata delle cure. -Benefici economici per il sistema sanitaria: l'IA riduce gli errori medici e i costi associati a trattamenti non necessari, mentre l'automazione dei compiti ripetitivi migliora l'efficienza operativa e l'allocazione delle risorse.
Quali sono rischi associati all'intelligenza artificiale
Nell'immaginare il nostro futuro bisogna valutare anche quali possono essere le criticità che comporta l'utilizzo dell'IA. "Il fatto che le persone abbiano bisogno di relazioni umane deve essere un punto di attenzione forte" afferma Carlei. Ecco allora che diventa fondamentale mantenere un equilibrio tra l'automazione e il ruolo dell'operatore umano nella cura dei pazienti, assicurando un approccio empatico e compassionevole. Inoltre, lo sviluppo di modelli di IA accurati e affidabili che evitino errori diagnostici o decisioni di trattamento errate; la garanzia della sicurezza e la privacy dei dati dei pazienti; le nuove opportunità di lavoro che emergeranno nel settore sono altri punti di criticità da affrontare.
I professionisti sanitari nell'implementazione dell'IA
I professionisti sanitari per sfruttare appieno il potenziale delle nuove tecnologie, in particolare l'IA, devono sviluppare competenze nell'ambito dell'intelligenza artificiale per comprenderne le potenzialità, rischi e limitazioni. Essere, inoltre, responsabili nell'utilizzo dell'IA, vigilando che venga impiegata come un'aggiunta complementare alle loro competenze, e non come una sostituzione. Infine, è necessario che gli operatori sanitari partecipino alla definizione delle normative, che siano "sì protettive ma devono immaginare il futuro".
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A cura di Francesca Giani
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