mag252016
Ipercolesterolemia, consensus su diagnosi e farmaci innovativi. Gli esperti: inibitori Pcsk9 meglio in Dpc
Disegnare il percorso diagnostico e terapeutico del paziente con ipercolesterolemia, identificare i livelli individuali di rischio cardiovascolare ed esaminare i trattamenti potenzialmente efficaci, dagli stili di vita fino alla nuova classe di farmaci innovativi, gli inibitori dell'enzima Pcsk9, nuova opzione per i pazienti intolleranti e con forme familiari gravi. Questi i contenuti del Documento di Consensus Intersocietario tra Anmco, Istituto Superiore di Sanità e altre 16 società scientifiche dal titolo "Colesterolo e rischio cardiovascolare: percorso diagnostico e terapeutico in Italia" presentato ieri a Roma nell'ambito dell'iniziativa Meridiano Cardio "Lo scenario delle cardiopatie ischemiche: Focus sull'ipercolesterolemia", realizzato da The European House-Ambrosetti con il supporto di Amgen.
Il progetto è nato per avere un quadro più esaustivo possibile delle cifre, in particolare la dimensione economica. Secondo i dati analizzati e presentati da
Francesco Mennini economista dell'Università di Tor Vergata di Roma, il burden delle ipercolesterolemie sul sistema sanitario è di 1,14 miliardi di euro l'anno e se, come ha spiegato, «si considerano tutte le ospedalizzazioni per cause cerebro e cardiovascolari relative a pazienti affetti da ipercolesterolemia, la spesa supera il miliardo di euro a cui vanno aggiunti circa 31,6 milioni di euro per i trattamenti farmacologici e 9,3 milioni di euro per prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale strettamente correlate alla patologia».
Particolare attenzione viene data ai trattamenti terapeutici delle ipercolesterolemie, che come ha ricordato
Francesco Romeo, presidente della Società italiana di cardiologia sono «al vertice della piramide dei fattori di rischio e aumentano di 3,6 volte la probabilità di sviluppare coronopatie rispetto alla popolazione normale». Nel documento, ha spiegato
Massimo Gulizia, presidente Anmco, «il primo in Italia che, in maniera univoca e condivisa, indica in modo chiaro e scientificamente comprovato il percorso diagnostico e terapeutico che il paziente con ipercolesterolemia deve assolutamente raggiungere in Italia», sono state esaminate le nuove opzioni terapeutiche farmacologiche: lomitapide, mipomersen e gli gli inibitori dell'enzima Pcsk9. Questi ultimi, ha sottolineato Gulizia, «rappresentano l'ultima innovazione terapeutica in grado di contrastare in maniera efficace l'ipercolesterolemia in soggetti intolleranti ad altre terapie o con gravi forme familiari». Infatti, si spiega nella consensus, sebbene le statine riescano a controllare il colesterolo nella gran parte dei casi, esistono pazienti ad alto rischio che non raggiungono target di Ldl ottimali. «Hanno colmato quel gap che statine e ezetimide non hanno colmato - ha precisato l'esperto - riducendo di un ulteriore 35%, nei soggetti ad altissimo rischio, la colesterolemia Ldl riducendone significativamente la mortalità. Il documento» ha aconcluso GUlizia «che sarà presentato anche al ministero della Salute, propone anche i possibili temi di rimborsabilità ovvero: prescrizione limitata agli specialisti, istituzione di un registro web di due anni, meccanismo di price-volume, dispensazione del farmaco per conto e non perifericamente con aggravi di costi per i paziente, popolazione target: ipercolesterolemia familiare, paziente a rischio molto elevato non a target per C Ldl, pazienti a rischio molto elevato dopo la prima recidiva».
Simona Zazzetta