lug92014
Iperico, interazioni pericolose
A distanza di poche settimane dal 24 giugno, giorno dedicato tradizionalmente alla raccolta dei fiori di
Hypericum perforatum, arriva la pubblicazione sul
Journal of Alternative and Complementary Medicine di un'analisi retrospettiva molto interessante sull'iperico (Erba di San Giovanni) e associazioni potenzialmente tossiche con diversi farmaci di impiego comune. I dati sono stati ricavati dall'archivio del National ambulatory medical care survey statunitense che ha registrato le prescrizioni di iperico tra il 1993 e il 2010 e quella di altri medicinali assunti in contemporanea: in totale i ricercatori hanno analizzato oltre 2 milioni e 200 mila visite mediche in cui veniva citato l'iperico scoprendo che, in media, nel corso di ogni incontro venivano menzionati altri tre medicinali, un terzo dei quali non dovrebbe essere associato al fitoterapico. Negli Stati Uniti l'erba di San Giovanni è il prodotto naturale più venduto come rimedio per la depressione e i disturbi dell'umore, ma non tutti i consumatori sono consapevoli del pericolo di interazioni gravi con le terapie eventualmente concomitanti. Tra le più rilevanti, in ordine di importanza, si segnalano quelle tra iperico e inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, benzodiazepine, warfarin, verapamil, digossina, statine, contraccettivi orali, chemioterapici, immunosoppressori. La finalità principale dello studio è mettere in guardia medici e pazienti sul calo di efficacia di questi farmaci causato dall'associazione con l'antidepressivo naturale: tra le conseguenze più rilevanti è emerso il rischio di picchi pressori in persone in trattamento con antipertensivi e di gravidanze indesiderate in donne che assumevano contraccettivi orali.
Perché interessa il farmacista: è sempre importante sfatare la convinzione che i rimedi naturali siano innocui e privi di interazioni significative con altre terapie farmacologiche.
Marvi Tonus